Arcigay: «Programmi insufficienti. L'elettorato trasversale chiede più diritti»


Se Arcilesbica pare aver dimenticato la sua mission per dedicarsi ad una ossessiva e feroce
propaganda politica pro-integralisti contro il diritto di scelta delle donne (la loro tesi è che l'utero è mio, ma a decidere devono essere loro in una comunione di intenti con Adinolfi e Forza Nuova), è Arcigay a lanciare un appello a sostegno dei diritti civili di tutti, persino contro quelle lesbiche.
Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, osserva: «Ciò che più colpisce nell'osservare le cifre del sondaggio commissionato dal Gay center di Roma sugli orientamenti dell'elettorato rispetto alle istanze lgbt, è senza dubbio il fatto che a un sostegno ampio e trasversale dell'elettorato a queste istanze, corrispondano programmi elettorali pavidi, lacunosi se non addirittura del tutto insufficienti. Il fatto che porzioni molto ampie di elettorato dichiarino una sensibilità spiccata ai temi del contrasto all'omotransfobia rappresenta un richiamo sonoro alla politica e a come questa campagna elettorale si presenta già dalle prime battute: innanzitutto il discorso d'odio non paga, questo è un monito chiaro che speriamo tutti e tutte vogliano raccogliere, soprattutto nella coalizione di centrodestra. A chi esibisce manifesti ipocriti e polverosi sulla cosiddetta famiglia tradizionale, deve giungere l'avvertimento che quel disprezzo per la diversità e per la pluralità di forme familiari di cui è piena la società non genera consenso, anzi rischia di essere un clamoroso boomerang, dal momento che gli elettori e gli elettrici, proprio come i leader politici tra l'altro, vivono in famiglie molto diverse, "tradizionali" solo talvolta, ma in molti casi monogenitoriali, basate sulla convivenza, ricomposte, formate da persone dello stesso sesso ecc. L'elettorato insomma è molto più evoluto di chi vi si rivolge con quei manifesti o addirittura con espressioni sulla "razza", come abbiamo tristemente letto in questi giorni. Ma c'è dell'altro: alla sensibilità dell'elettorato alla questione dei diritti corrispondono programmi elettorali che, ad oggi, sembrano ignorare quasi totalmente questi temi o li trattano con una prudenza o una vaghezza del tutto inopportune. In questo senso facciamo un appello al coraggio, che deve essere un ingrediente centrale di chi decide di chiedere il voto ai cittadini e alle cittadine: bisogna alzare la posta in gioco, tracciare orizzonti che parlino di uguaglianza e di libertà. E non bisogna, al contrario, nascondersi né tantomeno vivere di rendita, cercando di raccogliere consenso sui traguardi raggiunti (ad esempio la legge sulle unioni civili), senza essere in grado di puntare a nuovi obiettivi, tutti urgenti e indispensabili. Con l'uscita delle liste dei candidati e delle candidate, Arcigay presenterà una piattaforma programmatica e la sottoporrà a tutti coloro in corsa per un seggio in Parlamento: sarà interessante a quel punto capire come i singoli candidati e le singole candidate intendano riempire i vuoti che oggi notiamo nei programmi elettorali».
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