Camerata spara a moglie e passanti. Per Forza Nuova non bisogna generalizzare come loro fanno con i migranti
A Bellona, nel Casertano, un militante di Forza Nuova ha ucciso la moglie, si è barricato in casa ed ha ferito cinque passanti sparando all'impazzata dal balcone di casa con una pistola e un fucile. L'ultimo colpo di pistola se l'è sparato alla testa.
Davide Mango, 47 anni, guardia giurata in servizio a Torino, era conosciuto per la sua indole violenta e per una smisurata gelosia nei confronti di sua moglie. Una gelosia che già in passato lo avevano portato ad aggredirla ripetutamente.
L'aspetto più inquetante è come Forza Nuova non paia interessata a sapere perché un individuo così pericoloso e instabile detenesse una pistola. La loro priorità è quella di diramare appelli in cui chiedono di «non generalizzare».
Una pretesa assai ipocrita per un partito che vive di generalizzazioni, raccontando che l'odio merita rispetto e che ogni singolo crimine commesso da un immigrato sia sufficiente per iniziare a starnazzare frasi come: «Via tutti! Vergogna! Invasioneee!».
Ma quando a commettere un reato è uno loro camerata o uno di quei loro militanti che hanno compiuto rapine dopo aver partecipato alle loro ronde contro i migranti, chiedono un atteggiamento diametralmente opposto al loro.
Forse sapranno che non è così strano aspettarsi che gli altri siano persone migliori di loro, ma qui pare che l'ipocrisia sfiori livelli imbarazzanti.