In nome di Trump, Provita chiede impunità dinnanzi a ogni forma di violenza contro il prossimo


La religione è dominio, impunità dinnanzi a ogni forma di violenza contro il prossimo. È questa la lettura che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus fornisce ai propri lettori dinnanzi a quella che Donald Trump sostiene sia una "libertà di religione" che deve limitare la libertà altrui sulla base delle pretese dell'integralismo cattolico. La loro idea di "libertà" si basa sul sostenere che Mario Adinofli debba poter avere tutte le mogli che vuole, deve poter infrangere i suoi stessi dogmi nel concepire una bambina con quella donna che giace nel suo letto pur senza essere ritenuta sua moglie dalla Chiesa Cattolica, ma deve poter agitare rosari e crocefissi crocefissi per pretendere che la libertà altrui venga limitata nel nome di quei dogmi che lui è il primo a non rispettare. Ma l'altro deve subire, lui deve dominare perché dice di essere "cattolico" e dice di credere in una qualche divinità che sostiene sia omofoba, xenofoba e misogina esattamente quanto lo è lui.

In quella loro abitudine a cambiare le parole pronunciate da altri, l'articolo di propaganda firmato dall'organizzazione di Toni Brandi si lancia nell'asserire
:

Da ora in poi, negli Stati Uniti, ogni anno, il 16 gennaio, si celebrerà la “Giornata della Libertà Religiosa”, che tradotto alle nostre latitudini potrebbe chiamarsi “Giornata dell’Obiezione di Coscienza”: questo ha deciso il Presidente Trump, con un proclama che potete leggere qui in originale, e di cui offriamo volentieri una nostra traduzione.
I principi di cui parla Trump sono scritti da settantanni anche nella nostra Costituzione, ma qui c’è chi sostiene “democraticamente” che l’obiezione di coscienza debba essere vietata: vogliono cancellarla dalla legge sull’aborto, e non l’hanno neanche prevista nella legge pro eutanasia…

L'obiettivo è il sostenere che se un gay non è d'accordo con Brandi, quel gay ha comunque il dovere di garantirgli bene e servizi ma che lui, dall'altro dei suo abusare del nome di Dio quale lasciapassare al suo feroce odio contro il creato, dice che non vuole dare beni o servizi ai gay, lui deve poterlo fare perché da intendersi come una persona superiore alla legge e non soggetta al rispetto dei diritti altrui.

Attraverso un processo di beatificazione di quel loro Trump che benedice un nuovo nazismo basato sui gusti sessuali di sedicenti "cattolici" traboccanti d'ira,  è a nome del presiedente statunitense che raccontano che:

Nessun americano – che sia una suora, un’infermiera, un fornaio o un imprenditore – dovrebbe essere costretto a scegliere tra i principi della sua fede e l’ubbidienza alla legge.

Praticamente, se qualcuno dice che è per fede religiosa che ha commesso un omicidio, perché mai dovrebbe "obbedire" alla legge e non poter rivendicare il suo "diritto" a compiere sacrifici umani? Perché mai si dovrebbe dare valore alla vita altrui se basta citare Dio per poter delinquere a danno dell'umanità?
In nome di quella legittimazione all'odio, non dissimile da quella con cui Hitler permise la persecuzione degli ebrei, secondo Provita bisognerebbe inneggiare a lui per chiedere che a Brandi sia garantito il "diritto" di danneggiare o limitare la vita altrui solo perché lui pretende che le sue decisioni debbano essere imposte agli altri mentre pretende che nessuno possa interferire con le sue.
E se vi risultasse che l'eutanasia sia (purtroppo) ancora vietata, non siete in errore. È l'organizzazione Provita che usa il 5 per mille riconosciutogli dallo stato per cambiare il senso alle parole e per spergiurare il falso se pensa che ciò possa tornare utile al loro reclutamento di proseliti.
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