Spuntano i manifesti anti-famiglie firmati da Fratelli d'Italia


Il partito di Giorgia Meloni chiede voti in cambio di una presunta «difesa della famiglia tradizionale». Uno slogan assai ipocrita dato che ad autoproclamarsi leader di quella crociata troviamo una donna che non pare certo rientrare in quella definizione a fronte di un compagno, una figlia e zero matrimoni. E non va cero meglio con i suoi compagni di intolleranza: Adinolfi (due mogli), Salvini (una moglie, un figlio. Divorzia. Una compagna e una figlia. Poi una nuova compagna), Berlusconi (una moglie, due figli. Divorzia. Altra moglie, altri tre figli. Divorzia. Una compagna ed Olgettine), Casini (una moglie, due figlie. Divorzia. Altra moglie, altri due figli. Divorzia ancora), Bindi (ex ministro per le politiche della famiglia. Non ha marito, moglie o figli), Formigini (predica la castità. Non ha mogli o figli. Ha un coinquilino) e Mussolini (sposata, tre figli. Suo marito va con prostitute minorenni e lei manco lo caccia da casa).
Se dovessero vincere, chiederanno ad Adinolfi di tornare con l'unica moglie sposata dinnanzi a Dio? Diserederanno i figli che Salvini ha collezionato al di fuori del matrimonio? O forse caleranno la maschera e mostreranno come le loro regole siano valide solo se a farne le spese saranno altri?
Non farebbero una figura migliore a dichiarere più verosimilmente che loro odiano i gay e venderebbero l'amante pur di danneggiare le loro vite?
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