Dopo Adam Rippon, anche Gus Kenworthy annuncia che non inconterà il vicepresidente Pence
Dopo il pattinatore olimpico Adam Rippon, anche lo sciatore olimpico Gus Kenworthy ha annunciato di non avere alcuna intenzione di incontrare il vicepresidente statunitense Mike Pence, tristemente noto per i suoi messaggi d'odio omofobo e per aver persino finanziato dei centri religiosi di tortura psicologica che sostengono di poter "curare" l'omosessualità. Quando la Casa Bianca invierà il tradizionale invito ai medagliati olimpici, i due atleti gay lo declineranno in aperta protesta con le politiche d'odio messe in atto contro la loro intera comunità.
Insomma, l'amministrazione Trump piacerà anche ad Adinolfi, Brandi e neofascisti, ma la sua politica lo sta isolando dalla società civile e da chi non vuole essere parte della sua crociata contro la vita e contro la famiglia (non solo contro i gay, dato che fu lui a separare con la forza le famiglie degli immigrati e fu sempre lui a privare milioni di bambini da un qualunque accesso alle cure sanitarie).
Ai microfoni della CBS, Kenworthy ha dichiarato: «Sono così orgoglioso di essere americano e di venire da un Paese in cui puoi esprimere le tue opinioni politiche e difendere ciò in cui credi. Penso che quando hai una voce, devi usarla, specialmente quando ti senti molto forte nei confronti di qualcosa».
Priteste contro i due alteti olimpici e contro la loro libertà di parola sono giunte dal figlio di Donald Trump, infastidito all'idea che qualcuno possa non piegarsi al fondamentalismo di suo padre.
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