Il Tar rigetta il ricorso di CasaPound: il fascismo e il nazismo non sono "libertà di opinione"


Il Tar ha dato ragione al Comune di Brescia, denunciato dall'ultra-destra di CasaPound per aver inserito in una delibera dello scorso dicembre una modifica alla disciplina delle concessioni di spazi pubbliche che prevede l'obbligo di sottoscrivere una dichiarazione in cui si ripudia il nazismo e il fascismo, si dichiara di non professarne o propagandarne le ideologie e ci si impegna a non mettere in atto manifestazioni fasciste o di usare la violenza quale strumento di lotta politica.
I camerata di CasaPound si sono presentati dinnanzi ai giudici, sostenendo che la richiesta di ripudiare il fascismo avrebbe leso la loro "libertà di opinione" e di "manifestazione del proprio pensiero", ma il Tar non è stato di quel parere, dando ragione al Comune e sentenziando che la richiesta dell'Amministrazione è in linea con i principi democratici costituzionali.
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