In difesa dei bambini, Torino vieta l'autobus omotransofobico di Savarese
Il Comune di Torino ha revocato il permesso per l’occupazione del suolo pubblico al bus omotransofobico di Filippo Savarese. Lo ha comunicato l’assessore Marco Giusta tramite il suo profilo Facebook. L’autorizzazione era stata inizialmente concessa dagli uffici competenti a fronte di «informazioni errate nella domanda».
Pur trattandosi di un atto dovuto, in difesa di quei bambini su cui Savarese vorrebbe mettere le mani al fine di indottrinarli all'omofobia e al sessismo, facile è immaginare che l'organizzazione finanziata dallo spagnolo Ignacio Arsuaga non tarderà a parlare di «censura» a quello che loro sostengono sia il loro presunto «diritto» ad ostentare odio contro interi gruppi sociali e al danneggiamento delle loro vite mediante leggi liberticide che neghino loro pari diritti e pari dignità sociale. In altre parole, Savarese sostiene che le sue eiacolazioni debbano essere ostentate e ricompensate con denaro pubblico sottratto alle vittime della sua offensiva, giurando nel nome di Dio che lui abbia il «diritto» di farlo perché vuole ridefinire la famiglia sulla base di distinguo che ricordano l'epoca fascista.
Il tutto al fine di creare isteria e indirizzare i voti degli intolletanti sui partiti di estrema destra in cui hanno infiltrato i loro rappresentanti.
Nel suo messaggio, Giusta spiega che «grazie ad un amico stamattina scopriamo che domani a Torino il Bus della libertà (?) avrebbe voluto piazzarsi in Rondò Rivella. Questo che vi allego è il comunicato stampa inviato oggi ai giornali, che indica le attività previste, tra le quali “denunciare la fortissima influenza della Lobby Lgbt sulle politiche comunali, incarnata dalla stessa presenza in Giunta dell'ex responsabile di Arcigay locale, nominato ideologicamente Assessore “alle famiglie", nonché “scopo della campagna è sensibilizzare l'opinione pubblica, i media e la politica, soprattutto in questo periodo pre-elettorale. Abbiamo scoperto che avevano fatto richiesta di suolo pubblico a nome di Citizengo parlando di “sensibilizzazione alla salute psicofisica dei bambini”. Ho quindi chiesto agli uffici di revocare il permesso del suolo pubblico» perchè «hanno inviato informazioni errate nella domanda; c'è una mozione (84 del 2017) approvata quasi all'unanimità dal consiglio comunale che impegna la giunta a non concedere spazi a organizzazioni omofobiche e transfobiche; a Torino omofobia e transfobia non hanno cittadinanza; i e le bambine hanno diritto a crescere in un ambiente non discriminatorio che possa essere pronto a tutte le sfumature delle diversità; i e le bambine, e le loro famiglie, hanno diritto a ricevere una educazione corretta per sviluppare senso critico e percorsi di cittadinanza, non fake news ideologiche».
In precedenza anche il Comune di Napoli aveva impedito al bus dell'odio di poter svolgere la sua propaganda contro i bambini nel suo territorio.