La NuovaBQ: «Michelle Hunziker vestita di rosa ha debellato l'eresia dell'ideologia femminista»
L'integralismo cattolico ama sostenere che sia Dio a sostenere che l'uomo valga più della donna e che la donna non sia donna se non è sottomessa al maschio. In fondo fu san Paolo a scrivere che «la donna è la gloria dell'uomo, perché l'uomo non è dalla donna, ma la donna dall'uomo, anche perché l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo». Una frase che ha contribuito a innumerevoli femminicidi, soprattutto se dta in pasto a chi ama le decontestualizzazioni e le strumentalizzazioni delle parole.
Capita così che sulla sua Nuova Bussola Quotidiana si citi Michelle Hunziker quale conferma del perché la donna dovrebbe starsene a casa a fare figli quale massimo volere di una Madonna misogina e amante dei maschi che sottomettono le loro mogli. Rino Camilleri commenta il Festival di Saremo asserendo:
Si capisce, dunque, perché il politicamente corretto abbia avvistato la golosa preda e cerchi in ogni modo di metterci il cappello sopra. Qualche stagione fa, il Festival sembrò un Gay Pride, con tanto di intervento dell’allora senatore Grillini a bilanciare una canzone di Povia (Luca era gay). Poi, volta dopo, tutti i cantanti coi nastri arcobaleno al polso, cosa che fece commentare il politologo Galli Della Loggia: ai tempi del Reich si sarebbe presentati con la svastica al braccio. Quest’anno, le donne. Michelle Hunziker si mette a cantare I maschi di Gianna Nannini e viene fintamente apostrofata da alcune donne tra il pubblico. Finisce che tutte si ritrovano a intonare Le donne di Modena di Francesco Baccini, poi Viva la mamma di Edoardo Bennato e, ahiahi, O mia bela Madunina di Giovanni D’Anzi.
Ed è qui che parte l'attacco ai diritti delle donne:
Ed è qui che certe femministe si sono indispettite: eh, no, la Madonna no. Vergine & madre, figurarsi. Dopo tutte le battaglie perché le donne si liberassero dal cliché. E caso vuole che la Hunziker fosse vestita in rosa confetto. Come Barbie. Eh, no, quando è troppo è troppo. Si legge infatti su Wired.it: "Se un alieno ieri sera avesse visto Sanremo avrebbe dedotto una sola cosa: le donne non sono altro che delle Barbie bionde, rigorosamente vestite di rosa, che nella vita hanno un unico obiettivo, quello di diventare mamme". Mamma mia, che impressione! Oops, ho detto mamma… "Rosa per le donne? Ancora?". Wired.it si augura sia stata solo "una sfortunata coincidenza (e non una pessima caduta di stile)". Le (finte) spettatrici che hanno interrotto la Hunziker hanno sottolineato un verso della canzone di Baccini: "Tutte le donne di Napoli sono mamme". Scuote la testa Wired.it: "Una scelta infelice, ma il peggio deve ancora venire". E quale sarebbe il peggio?
La Hunziker che canta O mia bela Madunina perché, dice, la Madonna è la mamma di tutte le mamme. Guai! "Ma è mai possibile che nel 2018 leghiamo ancora la donna al concetto di maternità?". In effetti, non si vede a che cosa tale concetto possa essere legato, visto che, anche quando si procede per via artificiale, sempre una donna ci vuole a monte. Ma con le ideologie non si ragiona, perciò ecco la femminista lamentare lo spreco, il "buttare via" in un solo colpo mezzo secolo di battaglie.
Se in realtà la polemica è sul cliché delle donne sostenuto dalla collaboratrice di una candidata della Lega che le associazioni anti-violenza osservano di non aver mai incontrato nonostante dica che la loro associazione si batta per contrastare la violenza sulle donne, il sito integralista di Cascioli conclude:
Ed è qui il punto: è così fragile e delicata l’ideologia femminista che basta Michelle Hunziker vestita di rosa sul palco di una gara di canzoni a vanificarla? Basta davvero l’inno di Milano e un riferimento, peraltro vago, alla Madonna? Noi credenti sappiamo che la Madonna interemit cunctas heresis, debella tutte le eresie. Mai avremmo immaginato che l’avrebbe fatto anche dal palco del Festival di Sanremo.
Insomma, sostenere che la donna valgo quanto un uomo sarebbe un'eresia che la Madonna, da vergine sottomessa a Giuseppe, debellerebbe ad onore e gloria di quei bravi "cattolici" alla Adinofli che ingravidano mogli come se non ci fosse un domani. Tu donna partorirai con dolore, noi uomini ci godremo la vita mentre tu ci laverai le mutande sporche. Amen.