Maria Rachele Ruiu e la lettera che inviò al figlio di Vendola per "scusarsi" di non aver impedito la sua nascita
Ciao Tobia, sono Maria Rachele Ruiu, odio i tuoi genitori e mi spiace di non aver impedito che tu potessi nascere. È questo il senso della vergognosa lettera datata 1° marzo 2016 che la fondamentalista a capo della Manif pour tous (e al soldo dell'integralista spagnolo Ignacio Arsuaga) inviò al figlio di Nichi Vendola. Una vera e propria aggressione pubblica alla vita famigliare del minore che ben presto venne rilanciata dalla stampa vicina al fondamentalismo cattolico, sintomo della strategia della ritorsione con cui questa gente spera di poter procurare un danno a chiunque non si pieghi al loro volere e non si uniformi al loro tentativo di ridefinire la famiglia come una società fondata sulla penetrazione vaginale.
Con quella ferocia di cui solo questa gente pare capace, la signora Ruiu molesta il piccolo Tobia e si mette a raccontargli che Dio sia buono anche se i suoi genitori sarebbero dei poco di buono. Lei non voleva potesse nascere e glielo urla in faccia, rimanendo che la sua "difesa" della famiglia passerebbe da una sistematica aggressione di qualunque famiglia non sia conforme al suo volere (ovviamente eccezion fatta per il suo amato Massimo Gandolfini che, seppur unito in una unione sterile che l'ha portato a dover adottare i figli generati da altri, pare andargli bene perché è un maschio che infilala il suo pene in una vagina e poco pare importarle se dalle sue eiaculazioni non nascerà mai la vita). Scrive la fondamentalista:
Carissimo Tobia Antonio,
porti il nome di Tobia (Dio è buono) e di Antonio (colui che affronta, che combatte), Santo che ha trascorso un ottantina di anni nel Deserto. "Nomen Omen", l’augurio (è) il nome!
Mi presento: mi chiamo Maria Rachele, sono Maria Rachele. Mi spendo da un po' di anni per la difesa della famiglia, luogo in cui dall'incontro di una mamma e un papà si genera un bambino, luogo in cui si sperimenta e si gode la complementarietà misteriosa di una mamma e un papà! Non perchè sono migliore di nessuno, ma perchè la vita mi ha messo lì, inaspettatamente e anche immeritamente, a te non posso negarlo, a te che splendi della Verità svelata ai piccoli. Lo so', sei stato accolto a denti stretti, anche da me. Con il sorriso di accogliere una nuova vita e l'amarezza, salata, di sapere che è una vita zoppa, in salita. Dio è buono, racconta il tuo nome. E lo è davvero!
Dio è buono e ricordatelo quando cercherai negli occhi di tuo padre e del suo compagno tua madre, che ti è stata negata. Da un contratto.
Dio è buono e ricordatelo quando cercherai negli occhi di tuo padre e del suo compagno i tuoi fratelli, quelli che sono stati sacrificati a te. Da un contratto.
Dio è buono e ricordatelo quando cercherai nei tuoi occhi chi sei.
Dio è buono e ricordatelo quando troverai chi accusare, di tutto questo.
Usati toni inaccettabili e violenti contro i genitori del minore, l'aggressione della fondamentalista passa a denigrare anche sua madre e a millantare imprecisati aborti che le contesta:
Sai Tobia, una cosa sola ti scongiuro di credere: non ce l'abbiamo con te. Ma forse non ce l'abbiamo neanche con tua madre, che ti ha venduto. Ma forse non ce l'abbiamo neanche con tuo padre; forse non ce l’abbiamo neanche con il suo compagno. Sono ingannati, profondamente ingannati. Tutti. Forse tua madre ha pensato che i tuoi fratelli, quelli vivi, avessero bisogno di studiare, o di stare meglio.
E' giusto? No tesoro mio, ma è stata ingannata.
Forse tua madre ha pensato che i tuoi fratelli, quelli uccisi nel suo grembo, valessero la tua Vita. E' giusto? No tesoro mio, ma è stata ingannata.
Forse tuo padre ha pensato che il suo desiderio di avere un figlio potesse travalicare il tuo diritto di essere nutrito dal seno di tua madre, dalle sue braccia, dai suoi baci e dalle sue lacrime (ecco si, forse le lacrime anche se non le vedi ci sono, anzi certamente). E' giusto? No tesoro mio, ma è stato ingannato.
Forse il compagno di tuo padre ha pensato che il suo desiderio di completezza, di essere felice lo avrebbe potuto comprare. E' giusto? No tesoro mio, neanche questo è giusto, ma è stato ingannato. E mi spiace dirlo, ma lo scoprirai da te, che quest'uomo di cantonate nella vita ne ha prese molte.
Asserito che lei conosce la verità assoluta su cosa sia giusto e che cosa sia sbagliato, la donna pare ricorrere a semplificazioni al limite del patetiche a fronte di come le sue teorie dovrebbero condurla a sostenere che le tante vittime di abusi sessuali compiuti da "famiglie tradizionali" dovrebbero essere felici di un papà che ha abusato dei loro corpi se si portava a letto anche anche mamma e quindi era conforme alle regole dell'integralismo organizzato.
Non solo. La ferocia della Ruiu passa pure dal cercare di sminuire Tobia perché in Canada è vietato pagare le madri e, dato che gli slogan su cui basa il suo guadagno economico e la sua rincorsa al potere politico si basano sul far credere si possa parlare di fantomatiche "compravendite" di bambini, ecco che la si trova pronta a sminuire il piccolo anche se in realtà si è solo dinnanzi un'adozione simile a quella a cui ha acceduto il suo infecondo amico Gandolfini:
Pregherò perchè tu possa incontrare la consolazione. Perchè possa essere mitigato il dolore di essere stato venduto, e comprato. Perchè tu possa scorgere che vali, che sei una persona. Anche se non sei stato trattato da tale. Anche se ti domanderai perchè sei valso così poco, solo 135.000 dollari.
Pare preoccupante come la donna che vuole entrare nelle scuole ad indottrinare i figli degli altri sia capace di invitare a nutrire odio verso i propri genitori solo perché lei si dice certa che il suo sottomettersi al maschio e il suo inneggiare al sesso bareback dovrebbero renderla un genitore migliore degli altri (anche se c'è solo da pregare che suo figlio non sia gay o ci sarebbe da non dormire la notte al solo pensiero di quali atroci violenze quella donna potrebbe essere capace).
Con una ferocia che meriterebbe una denuncia penale, dice:
E quando ti risalirà il veleno che sei stato obbligato a bere oggi, quando il rigurgito ti brucerà lo stomaco, quando ti mangerà la carne, prova ad avere un po' di misericordia, verso tuo padre, a cui vorrai bene, che forse si sarà accorto troppo tardi della profonda ingiustizia che ha perpetrato, inutilmente, perchè un figlio non riempie quel desiderio di infinito che abbiamo tutti tatuato nel cuore, Misericordia verso il compagno, che ha perpetrato la stessa ingiustizia grazie a un portafoglio.
Proclamandosi "martire" della lotta alle altre famiglie e dichiarando che si batterà affinché i figli di Gandolfini siano tolti da una famiglia in cui il maschio risulta il proprietario dello sperma che li ha generati (contrariamente a Vendola), la fondamentalista se ne esce con un:
Continuerò a gridarlo dai tetti che il desiderio di un adulto non può asfaltare il diritto di un bambino. Continuerò a gridarlo dai tetti che ogni bambino ha diritto alla mamma e il papà. Il diritto di godere della complementarietà del maschile e femmilinile.
Continuerò a gridarlo dai tetti che i bambini non si comprano, nè si regalano. Continuerò a gridarlo dai tetti che stiamo sbagliando tutto. Continuerà a gridalo dai tetti: difendiamo gli unici che non trovano voce in capitolo e che subiscono tutto ciò: difendiamo i nostri figli!
E ti aspetto, lascio qui accanto un posto per te, accanto a tutti quei bambini, ora adulti, a cui hanno negato la mamma o il papà, e che per difenderti, sono già accanto a me, con la loro ferita.
Ti bacio, ti stringo, ti coccolo, e ti penso. Veramente. Tutte le Notti. Perdonami, per non aver gridato abbastanza forte, in tempo, perdonami per non essere stata abbastanza Luce.
L'ultima frase ci mostra una donna sufficientemente spudorata da non provare schifo verso sé stessa nel dire ad un minorenne che si sente in colpa per non aver impedito la sua nascita. Perché, tra i riferimenti a Dio e l'abuso della credenza religiosa, di fatto la fondamentalista avrebbe voto impedire quella vita dato che Tobia non sarebbe mai potuto esistere se non in quella famiglia a lei così sgradita.
Ma dato che alla signora Maria Rachele Ruiu piace tanto il sesso bareback al punto da strillare dai tetti la sua passione per le penetrazioni a pelle, non stupisce come il suo recente matrimonio l'abbia portata a restare gravida in tempo zero. Ma dato che quello non è il figlio di un altro e dato che lei non tollera che qualcuno possa riservarle il trattamento che lei è la prima ad infligge ai figli degli altri, è su Facebook che la fondamentalista sta dando di matto perché non vuole che si possa parlare della sua gravidanza. Lei, quella che e ha scritto una simile lettera e che forse dovrà risponderne quando i suoi figli la troveranno e resteranno disgustati dal livello di inaudita ferocia di cui pare capace. Senza alcun pudore, scrive:
Ho Twitter e sono incattivita dal sevizio che alcuni tuoi amici mi hanno riservato dopo che mio marito ha annunciato la gravidanza.
Oggi non tollero chi viene qui con tracotanza a voler imporre la propria tolleranza: "se sei d'accordo con me, evviva, se non sei d'accordo con me sei un frustrato/fascita/illiberale/ etc."
E meno male che siete quelli sempre pronti a riempirvi bocca di belli parole come "discriminazione" "molestie alle donne" "femminicidio" "etc".
Se anche i suoi proseliti dicono di non comprendere a che cosa si riferisca, doveroso è osservare che una signora che si dice così tanto "cristiana" dovrebbe probabilmente sapere che era Gesù invitava a non fare agli altri ciò che non si vuole sia fatto a sé stessi. Certi che lei conosca tale principio, è la sua stessa lettera a raccontarci di come sia probabilmente proprio a lei a desiderare che glia altri possano rivolgersi direttamente a suo figlio per raccontargli quanto il fondamentalismo di sua madre appaia come una minaccia alla società e alla sua stessa vita.
È dunque per puro amore cristiano e quale atto che renda giustizia alla sua pretesa che dovremmo sentirci tutti legittimati ad attendere la nascita del pargolo per andare da lui a scusarci se non siamo riusciti a debellare l'inumana ideologia della sua mamma prima che lui vedesse alla luce, così come probabilmente dovremmo scusarci di non essere riusciti a difendere i nostri figli da quell'integralismo che fattura sull'odio e che porterà la sua mamma a comprargli giocatoli che saranno indelebilmente macchiati del sangue delle sue vittime. E magari potremmo pure spiegargli che c'è chi prega Dio nella speranza che quell'ideologia non possa fargli troppo dolore dato che è difficile non provare una profonda pena e compassione per chi ha avuto la sfortuna di venire al mondo all'interno di una famiglia integralista.