Provita Onlus sostiene che i gay siano satanisti
Pare difficile commentare il livello di violenza a cui è giunta l'organizzazione forzanovista Provita Onlus nella sua incessante campagna di denigrazione di un intero gruppo sociale. La loro ultima trovata è il sostenere che il matrimonio egualitario sarebbe opera dei satanisti. In un articolo firmato da Federico Catani, scrivono:
In effetti, se anche non esistesse il demonio, di sicuro esistono i satanisti, che oggi, peraltro, spesso rivelano la propria “fede” alla luce del sole. E i satanisti hanno delle idee ben precise. Idee che spesso traducono in fatti concreti, riuscendo a esercitare un’influenza rilevante nella società: spazio ad aborto, matrimonio gay, distruzione della famiglia… e via di questo passo. L’attuale politica internazionale in tema di “diritti civili” ne è una triste dimostrazione. Gli esempi sarebbero davvero tanti, ma qui ci limiteremo solo a qualche semplice considerazione, che magari i lettori potranno andare ad approfondire.
Se Brandi giura nel nome di Dio che se lui non potrà discriminare i gay, sicuramente la sua famiglia si dissolverà, interessante sarebbe il domandarsi quale sia la fonte di quella certezza. L'unica ipotesi persuasibile è che lui voglia andare a letto con altri uomini ma non lo faccia solo perché la legge gli impone di dover stare con una donna che probabilmente gli fa pure un po' schifo. Se così non fosse, sarebbe molto interessante ci spiegasse in che modo si dovrebbe concretizzare quel ritornello che ripete quasi sapesse che una bugia ripetuta ad oltranza viene percepita come una verità, soprattutto se si è capo di un'organizzazione di promozione d'odio che si rivolge a chi venderebbe propria madre pur di sentirsi legittimati a vomitare disprezzo contro il prossimo.
Con affermazioni da denuncia, l'organizzazione di Toni Brandi afferma:
Secondo lo storico delle religioni svedese Per Faxneld, che l’anno scorso ha pubblicato l’accurato studio Satanic Feminism, il femminismo, l’ideologia gender e la promozione dell’omosessualità hanno avuto origine in ambienti satanisti, così come il socialismo e il comunismo. Bisogna ricordare che Satana è il simbolo della ribellione a Dio e all’ordine da Lui stesso stabilito. Il diavolo è orgoglioso, vuole mettersi contro il suo Creatore. E i satanisti seguono le sue orme. Nella loro interpretazione delle Sacre Scritture, Dio ha torto, mentre Lucifero è un eroe, perché si oppone all’ingiusto progetto divino. Proprio perché rappresenta l’inversione della natura, Lucifero è sempre stato visto come custode e promotore delle pratiche omosessuali e persino del ripudio del proprio sesso d’appartenenza. Non è un caso che il fondatore del “Gay Liberation Movement”, Harry Hay (1912-2002), apparteneva a una Loggia californiana dell’Ordo Templi Orientis, la medesima setta di cui fu membro il grande ispiratore del satanismo Aleister Crowley.
Nel suo libro, Faxneld sottolinea che molte autrici, come la poetessa lesbica francese Renée Vivien (pseudonimo di Pauline Mary Tarn, 1877-1909) e le romanziere, anch’esse lesbiche, Mary MacLane (1881- 1929) negli Stati Uniti e Sylvia Townsend Warner (1893- 1978) in Inghilterra, hanno aperto la strada al cosiddetto “femminismo satanico” e alla nascita dell’ideologia gender. Nei loro scritti, infatti, affermavano che Satana diede a Eva la possibilità di emanciparsi dal controllo patriarcale di Dio e di Adamo: per questo motivo, va celebrato e adorato come liberatore delle donne. Sempre in quanto simbolo dell’inversione e del rovesciamento, Satana insegna a scegliere liberamente la propria identità di genere, avallando così pure la pratica omosessuale. Queste autrici credevano pertanto nelle streghe, viste come donne libere, generalmente capaci di reinventarsi un’identità maschile oppure di affermarsi come lesbiche. Come si vede, in questi casi il collegamento fra adorazione del diavolo e ideologia gender è esplicito. Del resto, le testimonianze di Luca Di Tolve, ex militante gay, confermano tutto ciò: nei suoi incontri e nei suoi scritti ha, infatti, sempre ribadito di aver visto con i suoi occhi riti satanici in certi ambienti che frequentava quando era gay.
Il riferimento è alle teoria di Di Tolve che si smentiscono da sé. Se è vero che nel suo libro tenta di sostenere che i gay siano demonica, per falso cita e giura di aver frequentato locali ai nomi esotici anche se quei locali hanno parto ben dopo la sua fantomatica "guarigione" dall'omosessualità.
Grave è come Brandi giuri che i gay sarebbero dei satanisti sulla base di un "uomo" che ha fatto dell'omofobia il proprio lavoro, arrivando persino a promuovere vergognose torture psicologiche che la scienza indica come provata causa di svariati suicidi. Sarebbe come giurare che i gay sarebbero "sbagliati" perché lo dice Adinolfi.
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