Laura Boldrini asfalta Libero: «Per il vostro giornale non riesco a trovare appellativi, né al maschile né al femminile»

Non pare difficile percepire una certa antipatia di Libero verso il principio della pari dignità della donna. Per comprenderlo basterebbe anche solo osservare il tenore lascivo dei titoli delle loro gallerie fotografiche, costantemente incentrate nel proporre una femmina assimilata ad un pezzo di carne che deve asservire il piacere sessuale del maschio.
Forse sperando di poter unire il loro odio contro la presidente Boldrini alla loro volontà di esaltare la berlusconiana che presiederà il Senato, scrivono:

"Preferisco presidente". Così Maria Elisabetta Alberti Casellati, prima donna ad essere eletta presidente del Senato, ha risposto ai cronisti che le hanno chiesto se preferisca essere chiamata "presidente" o "presidentessa". Insomma, la declinazione al femminile tanto cara a Laura Boldrini per lei può tranquillamente andare in panchina come l'ex presidente della Camera.

Se il quotidiano di estrema destra pare gongolare all'idea che si usi il maschile quale forma di rispetto che identifichi nel maschio una qualche forma di supremazia, i lettori maschi si sono affrettati a festeggiare la presunta notizia e tra i commenti scrivono:

A ristabilire un minimo di verità ci ha pensato proprio Laura Boldrini che, attraverso Twitter, osserva:


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