L'integralista Maria Rachele Ruiu difende Zazzaroni: «L'omofobia non esiste»

Non ci sarebbe omofobia nel dire che due maschi che ballano fanno schifo. Non ci sarebbe omofobia in un Mario Adinolfi che chiede sia impedito ai bambini di poter vedere coppie che non rappresentano l'eterosessualità quale unico modo "giusto" di poter essere. Tutto sarebbe "opinione" e tutto diverrebbe lecito se ad essere insultati sono gli affetti e le vite dei gay.
Questa è la surreale tesi sostenuta dall'integralismo cattolico, quello che la domenica mattina si alza presto per poter verificare se i dati Auditel gli permetteranno di insultare e denigrare un eterosessuale, padre di famiglia, che osa dare lezioni di ballo ad un uomo a Ballando con le Stelle. Ormai non è più omofobia, è violenza contro chi non è omofobo.

In difesa del rifiuto di Ivan Zazzaroni ad esprimere un giudizio su una coppia che lui reputa innammissibile perché non composta da un uomo e una donna troviamo le lobby al soldo del magnate spagnolo Ignacio Arsuaga. Dal suo profilo Twitter, la fonamentalista Maria Rachele Ruiu scrive:

Chiamare in causa l'omofobia e di fatto insultare irrispettosamente i vergognosi (pochi, ma sempre troppi!) casi reali di violenza, pur di censurare un pensiero che non si condivide, pur di imporre il proprio. Restiamo liberi di esprimere opinioni, ma anche umani per favore.

La donna non solo nega l'esistenza di quell'omofobia su cui si basano i suoi introiti economici, ma sostiene pure che l'odio dovrebbe essere accolto in silenzio perché da lei reputato "opinione". Peccato lei fosse la stessa fondamentalista che chiedeva la censura del programma attraverso il suo sbraitare istericamente che a due uomini dovesse essere impedita ogni libertà di espressione perché lei esige che la femmina si mostri sottomessa al maschio e la parità di genere gli impedirebbe di poter continuare a sostenere che sia Dio ad imporre alla donna il compito di lavare le mutande sporche al marito.
E anche Adinolfi continua a minacciare fantomatiche querele contro chi lo critica, spacciando il suo inumano odio verso un intero gruppo sociale come una fantomatica "libertà" che gli sarebbe garantita dal suo auto-proclamarsi maggioranza (anche se alle urne è solo un 0,6% a dispetto di quel 3% che spergiurava sarebbe stato «un miracolo della Madonna al Popolo della famiglia»).

Me resta l'onta di come la signora Ruiu, la donna sottomessa al maschio che si batte perché ai gay sia negato il diritto alla vita, possa avere la faccia tosta di dire che l'omofobia non esista. Speriamo quantomeno non creda davvero in Dio così com'è solita sostenere, perché se Dio fosse quell'essere malvagio che lei ama dipingere, non vorremmo dover essere al suo posto quando dovrà rispondere delle sie azioni contro la vita, le famigle e il bene dei bambini.
Resta preoccupante anche l'ossessiva presenza di un fondamentalismo che intende inquinare la società con le sue polemiche, in atti intimidatori che lasciano intendere che chi non si piegherà al volere di Gandolfini si troverà a subire i loro insulti e la loro persecuzione. E la Ruiu dirà che l'omofobia non esiste mentre guida il suo pulmino di promozone omotransofobica.


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