Noto. Madre minaccia di sfregiare la figlia con l'acido perché lesbica
Se i mafiosi sono i primi a negare l'esistenza della mafia, non stupisce che Mario Adinolfi sia il primo a negare l'esistenza dell'omofobia. Alla sua gente ama raccontare che si tratterebbe di un termine inventato da quei luridi gay di merda che avrebbero l'assurda «pretesa» di poter vivere la propria vita in santa pace anche se lui è stato chiaro sul fatto che non ha alcuna intenzione di farlo perché la promozione dell'odio è la sua principale fonte di reddito.
Ed è così che la cronaca continua a presentaci casi di inumana violenza dettata dall'omofobia senza che ci si domandi quale sia il contributo offerto da chi la promuove per profitto.
Se Adinolfi giura che per essere dei bravi genitori basterebbe la compresenza di un pene e di una vagina, è all'interno di una di quelle sue decantate "famiglie tradizionali" che una madre di Noto ha minacciato di sfregiare con dell'acido la figlia solamente perché lesbica.
Forse dando credito a quell'Adinolfi che sostiene che l'omosessualità non debba essere ritenuta naturale, la donna ha tentato di impedire la relazione della figlia con un'altra ragazza. Alla fine la giovane è dovuta scappare di casa, ma neppure quel gesto le ha permesso di essere lasciata in pace: la madre ha continuato a fare telefonate continue, inviare messaggi offensivi, ha minacciato di sfregiarla con l'acido o di investirla con l'auto ed ha tentato di farla licenziare dal negozio in cui lavorava.
Alla fine la ragazza si è decisa a rivolgersi ai carabinieri per sporgere una denuncia per stalking.I militari hanno già provveduto a diffidare la madre dall'avvicinarsi alla ragazza.
E chiunque abbia contribuito o contribuisca a creare una cultura del disprezzo in cui una madre può essere trasformata nel peggior carnefice dei figli sulla base di una promozione dei pregiudizi, forse farebbe bene a posi una qualche domanda su quante siano le vite che ha distrutto per quai quattro soldi che si è riuscito a mettere in tasca...
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