Adinolfi senza vergogna. Ora dice che è colpa dell'omogenitorialità se Alfie non subirà inutili accanimenti terapeutici
Adinolfi dice che Alfie deve soffrire perché lui vuole gustarsi ogni singola smorfia di dolore che riuscirà ad infliggergli. Giura che il bimbo debba soffrire perché lui vuole usarlo politicamente per affermare che i desideri dei genitori debbano avere il sopravvento sui diritti dei minori. Quel bimbo malato gli serve per cavalcare il populismo contro il diritto all'autodeterminazione.
Ma surreale è come il fondamentalista voglia sostenere che esisterebbe un colleganento tra l'omogenitorialità e chi difende il diritto dei bambini ad una morte dignitosa. Con la sua consueta violenza verbale, su Facebook scrive:
Anthony Hayden, il giudice che sta pervicacemente e da mesi condannando a morte Alfie Evans, è ovviamente il principale sostenitore della omogenitorialità in ambito giuridico. Sta sentenziando contro Alfie e i suoi genitori animato da un evidente pregiudizio contro il movimento prolife, è come se a emettere la sentenza avessero messo la Cirinnà o la Marzano. Perché da anni provo a spiegarlo, sbeffeggiato: tout se tient. Da Elton John che affitta un utero e si compra un bambino a Anthony Hayden che lo mette a morte, il passo non è breve. È inevitabile.
A dirlo è quello stesso integralista che sostiene non esistono nessi tra il suo promuovere l'omofobia e l'escalation di aggressioni omofobe per le strade, così come giura che lui non si senta responsabile degli adolescenti uccisi da quelle "terapie riparative" che promuove dai palchi dei suoi comizi. Ma poi giura su Dio che esista un nesso tra le famiglie a lui sgradite e un bimbo a cui vuole concedere una cittadinanza fittizzia che pissa infliggergli inutile dolore mentre combatte contro lo Ius Soli per bambini sani che potrebbero avere un futuro felice.
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