Benatia vs Crozza, Juventus vs Ronaldo… insulti, minacce e quel velo di omofobia

Il difensore juventino Benatia si è reso protagonista di un episodio probabilmente tra i più gravi che si siano mai registrati dal giorno in cui, infame giorno, social network e mondo del calcio si sono incontrati. Ma facciamo un breve passo indietro, cosa che avrebbe dovuto fare anche la società bianconera in queste ore. La Juventus sostiene di aver subito, nella serata di mercoledì 11 aprile, una grave ingiustizia sportiva di natura arbitrale e noi, in questa sede, le vogliamo credere. Il rigore concesso al Real Madrid avrebbe senza dubbio fatto sportivamente infuriare chiunque, in quella fase di gioco. Negli istanti successivi però le manifestazioni di rabbia di dirigenza, calciatori e tifosi hanno assunto toni di una violenza inaudita. Tra tutte le esternazioni da sanatorio ne è emersa una del difensore Benatia che ha definito “uno stupro” il rigore concesso al Real Madrid.

Nessun retro-front sull’orrenda scelta linguistica adottata è seguito nelle ore e nei giorni successivi, né da parte del tesserato né da parte della società. Lo stesso allenatore della Juventus, Allegri, su una precisa domanda in merito ha glissato traslando l’attenzione sull’incombente partita di campionato.
Una dichiarazione, quella del calciatore, talmente folle da essere ripresa dal comico Maurizio Crozza, il quale, nel suo show del venerdì sera, ha ironizzato: “Benatia, tu hai detto che quel rigore è stato uno stupro. Ma come è stato uno stupro? Stai attento a usare le parole, sei tu che hai fatto un'entrata del cazzo al 93'. Se però vuoi provare l'emozione, il prossimo fallo in area, un bel fallo, prova a ficcartelo su per il culo, e un'idea a quel punto te la sei fatta”.
Una provocazione di discreta entità, ma pur sempre inserita all’interno di un monologo satirico. Ciò che ha scioccato tutti è stata la reazione del giocatore, che su Instagram ha scritto: “Se vuoi provare sono a Vinovo tutti i giorni, ti aspetto. Imbecille testa di cazzo, non fai ridere nessuno. (Dito medio) Tieni te lo metti dove ti piace”.

Ricapitolando, Benatia ha preliminarmente paragonato l’assegnazione di un calcio di rigore a una violenza sessuale, calpestando con i tacchetti di ferro (che ha al posto del cervello) tutte le vittime di stupro presenti nel mondo, e successivamente insultato e minacciato di violenza fisica un personaggio televisivo. Il tutto condito da una velata (neanche troppo) omofobia riscontrabile in quel “te lo metti dove ti piace”. La stessa velatissima omofobia che i tifosi della Juventus hanno manifestato nei confronti di Cristiano Ronaldo nelle ore successive al rigore trasformato dal portoghese, dandogli del “frocio bastardo”. Un’omofobia della quale però, guarda caso, nessuna testata giornalistica ha minimamente parlato. Nessuna di quelle testate saltate, giustamente, per aria quando a essere vittima di insulti era stata la comunità ebraica. Siamo alle solite, nello sport come nella politica.

Un altro capitolo straordinario è stato scritto dal calcio italiano, in particolare dalla Juventus (per questo caso specifico). La bassissima considerazione che in tutta Europa hanno di noi e del nostro calcio non è certo biasimabile. Impressionante come Benatia, tutt’altro che nostro connazionale, si sia ambientato in Italia così bene e in così poco tempo. Sembra già “uno di noi!”

Alessandro Pinarello Michelotto


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