Fondamentalista cristiano fa causa sostenendo che la bandiera rainbow sia «un simbolo religioso». I giudici gli danno torto
Se la fantasia profusa dai fondamentalisti cattolici nel promuovere il loro odio fosse indirizzato in cause più nobili, sicuramente oggi vivremmo in un mondo migliore. Ma purtroppo i loro sforzi sono ostentatamente e indecentemente indirizzato a dire che non v'è subbio alcuno sul fatto che Dio li abbia eletti quale massima espressione di una nuova razza ariana.
È lo stesso ritornello di quall'Adinolfi che dice che le donne sono inferiori a lui dato che lui è maschio e quindi legittimato a sottometterle, che gli animali vanno mangiato senza ritegno perché sicuramente Dio li ha creati per il suo mero piacere o che i gay sarebbero immeritevoli di pari dignità dato che lui ama andate nelle parrocchie a raccontare che la Madonna proverebbe piacere dinnanzi ad ogni suo singolo coito.
È gente infastidita da chiunque osi sostenere che gli altri non siano inferiori a loro, motivo per cui negli Statoi Uniti un fondamentalista cristiano arrivò a sporgere denuncia contro alcuni membri del Congresso che avevano osato esporre una bombardiera rainbow per solidarizzare con le rivendicazioni per i diritti delle persone lgbt in virtù di come lui si dicesse certo l'omosessualità fosse una religione e non un orientamento sessuale. La sua tesi, dunque, è che quella bandiera dovesse essere ritenuto «un simbolo religioso» e che pertanto fosse vietata dall'Establishment Clause (la norma che vieta ai parlamentari di privilegiare una religione o di vietarne il culto).
Ora il giudice Randolph D. Moss del tribunale del distretto di Columbia ha respinto l'argomentazione del fondamentalista sulla base del buon senso.
Ma non è tutto. La stampa statunitense nota che quel fondamentalista è Chris Sevier, l'uomo che tentò di rovesciare la sentenza sul matrimonio egualitario chiedendo di poter sposare il suo computer portatile. È anche il produttore cristiano di musica country che venne arrestato per stalking contro il cantante John Rich e, successivamente, nuovamente arrestato per aver fatto stalking ai danno di una ragazza 17enne. Ha anche citato in giudizio la Apple, sostenendo dovrebbe vendere tutti i suoi prodotti in una modalità che limiti l'accesso alla pornografia.
Lo scorso anno Sevier ha proposto una legge che impone ai produttori di computer e telefoni il sistematico blocco di qualunque accesso alla pornografia a meno che gli utenti non paghino una tassa 20 dollari. È stato anche coautore di un disegno di legge introdotto nello Stato della Carolina del Sud che ridefiniva il matrimonio come un'unione tra "un uomo e una donna".
Leggi l'articolo completo su Gayburg