Il Primato Nazionale contro gli spot di Rtl 102.5: «Un padre col biberon è un attacco al maschio»
L'ultra-destra de Il Primato Nazionale si è scagliata con inaudita ferocia contro la campagna anti-discriminazione firmata da Rtl 102.5. Presumibilmente infastiditi da immagini che mostravano famiglie miste, coppie gay o padri single, scrivono:
Il politicamente corretto, ormai è acclarato, è la diventato la “neolingua” delle società occidentali. Una neolingua che ha la sua grammatica, la sua sintassi e, ovviamente, anche i suoi media privilegiati. Tra cui non manca di certo la radio. È in questo contesto che va inserita la nuova campagna pubblicitaria della nota emittente radiofonica Rtl 102.5. Il cui motto è, come noto, “very normal people”, cioè “persone molto normali”. La nuova campagna, dunque, è stata chiamata La forza della normalità ed è composta da cinque video che oscillano tra la pubblicità progresso e la propaganda di regime.
Parlando di «meticciato» e ricorrendo ad assurde dietrologie, il sito di estrema destra attacca la normalità raffigurata nelle immagini:
Il primo, manco a dirlo, riguarda il tema del meticciato e delle famiglie interrazziali: e così ci viene presentata una «famiglia senza confini» con un papà nero e una mamma bianca insieme al loro pargolo mulatto. Da notare che, nella narrazione globalista, è sempre l'uomo ad essere di colore, mai la donna. Un uomo bianco in compagnia di una donna di colore, infatti, farebbe riemergere orripilanti reminiscenze coloniali, riporterebbe alla memoria la “faccetta nera bell'abissina” a cui far la corte. L'uomo nero che si accoppia a una caucasica, al contrario, evoca l'energia virile di presunti popoli-vittime delle potenze occidentali, così come la “contaminazione” del “sangue caucasico”. Insomma, un bel capolavoro di etno-masochismo e ipocrisia.
Passando dalla solita promozione dell'omofobia al sessismo, l'articolo condanna senza appello anche tutte le altre immagini:
Un'altra scenetta “very normal” ci presenta invece una coppia omosessuale. Anche in questo caso ci sono due uomini: due belle lesbiche, magari, avrebbero stuzzicato troppo le fantasie dell'uomo bianco eterosessuale; meglio puntare decisi su una destrutturazione della virilità in senso lato. Per il resto, l'attacco al maschio continua con il video «Papà moderno», in cui si vede un giovane padre che scalda il biberon e passa l'aspirapolvere. Anzi che non l'hanno messo a fare la calzetta. Chiudono la galleria “super very normal” due vegliardi che si fanno un selfie (magari dopo aver accompagnato al parco il loro nipotino mulatto) e il grottesco video sulla “gender equality”, dove si vede una donna astronauta che va su Marte dopo aver vinto il concorso di Miss Italia (questo lo supponiamo noi, vista la precisione del trucco, che è notoriamente fondamentale quando si viaggia nello spazio).
Insomma, donne percepite come schiave e uomini che devono sopraffare l'altro sesso manco fossimo restati nel Medioevo.