Il senatore leghista Pillon ribattezza Alfie Evans in "Alfio Evani" così come si era soliti fare in epoca fascista
L'italianizzazione è un processo che venne usato dal fascismo che mirava ad ottenere un'assimilazione culturale alla lingua italiana. Si tratta di una ideologia che il 10 luglio 1938 venne così sintetizzata sulle pagine de Il Popolo d'Italia:
Basta con gli usi e costumi dell'Italia umbertina, con le ridicole scimmiottature delle usanze straniere. Dobbiamo ritornare alla nostra tradizione, dobbiamo rinnegare, respingere le varie mode di Parigi, o di Londra, o d'America. Se mai, dovranno essere gli altri popoli a guardare a noi, come guardarono a Roma o all'Italia del Rinascimento… Basta con gli abiti da società, coi tubi di stufa, le code, i pantaloni cascanti, i colletti duri, le parole ostrogote.
Per questo motivo il fascismo italianizzò numerosi cognomi, impose l'italianizzazione dei toponimi e di parole di uso comune. Sotto il fascismo i bar divennero i mescita, il brandy divenne l'acquavite, i sandwich divennero i tramezzini e cocktail venivano chiamati "bevanda arlecchina".
Fa dunque riflettere l'uso delle parole con cui il senatore leghista Pillon ha deciso di commentare la cittadinanza fittizia che Alfano e Minniti hanno concesso ad Alfie Evans nella speranza di poter prolungare l'agonia del piccolo su richiesta del fondamentalismo cattolico. Nel suo scritto, infatti, il nome di Alfie Evans viene italianizzato e, secondo le regole fasciste, diventa "Alfio Evani".