L'Alta Corte di Trinidad e Tobago ha depenalizzato l'omosessualità
L'Alta Corte di Trinidad e Tobago ha sancito la depenalizzazione dei rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso che ancora vigeva nello stato caraibico.
Come in molti altri casi simili, la norma era un retaggio dell'era coloniale e nel 2018 ancora sanciva che l'amore tra persone gay fosse da intendersi come «un'offesa» punibile con 25 anni di carcere. Il cambio di rotta lo si deve a Jason Jones, l'uomo che nel febbraio 2017 fece causa al Governo contro le sezioni 13 e 16 della legge sui reati sessuali. Un anno più tardi, l'Alta Corte ha ritenuto che quelle norme fossero incostituzionali e quindi nulle.
La difesa ha tentato di utilizzare la “clausola di risparmio” che stabiliva come le leggi britanniche non potessero essere modificate dopo l'indipendenza, anche se nella realtà dei fatti si stava solo assistendo all'assenza di argomentazioni da parte di una discriminazione incoraggiata e sponsorizzata dai leader religiosi.
Sempre per volontà di leader religiosi, il parlamento di Trinidad e Tobago aumentò la pena per la sodomia a 10 anni di carcere nel 1986 e a 25 anni nel 2000.
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