Pillon è contrario allo Ius soli, ma favorevole alla cittadinanza per i bambini terminali a cui l'Italia potrebbe prolungare l'agonia
Alfie Evans è un bambino inglese affetto da una gravissima malattia neurologica incurabile. Sta soffrendo inutilmente dato che nulla potrà salvarlo.
Ma se può essere comprensibile il fatto che i suoi genitori abbiano difficoltà nell'accettare l'ineluttabile, inammissibile è la violenza con cui il fondamentalismo cattolico sta cercando di usare quel piccolo per sostenere che i desideri degli adulti debbano prevalere sui diritti dei bambini. Se il genitore vuole che suo figlio soffra, il piccolo deve essere condannato a soffrire inutilmente al fine di soddisfare quel desiderio.
Forse ingolosito dalla possibilità di fomentare l'aintieuropeismo attraverso una propaganda populista contro le decisioni della Corte Europea ei Diritti Umani, il senatore leghista Simone Pillon scrive su Facebook:
Forse riusciremo a portarci via Alfie. Le decisioni convulse di queste ore, le interrogazioni urgenti, le pressioni, le mozioni e le preghiere di tutti stanno per fare il miracolo.
Il governo del nostro Paese si è deciso a dare la cittadinanza italiana ad Alfie e questo è già un gran bel risultato.
In Europa e nel mondo si deve sapere che esiste un popolo, ed è il nostro, che si fonda sulle radici cattoliche e che non è disposto ad accettare che si uccida un innocente per mano di uno stato quale che sia.
Sappiano tutti i governanti e i giudici della terra che la culla del diritto è ancora disposta ad ospitare bambini inermi perseguitati dal Leviatano.
Chissà, forse il «miracolo» sarebbe stata la salvezza di un bambino ormai in avanzato stato terminale, non certo il prolungamento di un'inutile agonia ad uso e consumo della politica. Ed è surreale come si dica che i diritti umani verranno calpestati nel nome di quelle che lui definisce «radici cattoliche», anche se poi pare non interessargli dare retta ai Vangeli quando si tratta di mostrare amore verso il prossimo o di dar seguito all'invito all'accoglienza espressamente indicato da Gesù.
Pillon si è strenuamente battuto contro il riconoscimento della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, anche se poi pare volere una cittadinanza per i bambini terminali q cui esige sia tolto il diritto ad una morte disgustosa.
Nel suo messaggio, è in mezzo ad un abuso del linguaggio biblico che Pillon non si trattiene dal sostiene che si stia combattendo una «battaglia» a suon di rosari per chiedere a Dio che il povero Alfie sia fatto soffrire il più a lungo possibile:
Continueremo tutte le azioni intraprese, e domani come già annunciato alla stampa presenteremo una mozione urgente per procedere con le azioni diplomatiche e mettere il bando internazionale su qualsiasi decisione giudiziaria amministrativa o legislativa che sopprima i minori.
Ma una cosa è ormai certa: la politica può fare del bene solo se spinta e sostenuta da un popolo generoso. Giornate come questa confermano, a chi abbia occhi per vedere l'invisibile, che la battaglia vera non si sta combattendo solo nelle cancellerie o nelle corti della corona britannica ma anche e soprattutto con le corone dei rosari di mille e mille uomini e donne.
E allora, se porteremo Alfie in Italia, il merito sarà di ciascuno di voi che state pregando, scrivendo, chiamando, smessaggiando.
State tenedo alta in Europa e nel mondo la lanterna della Verità.
Insomma, il rischio è che l'Italia possa rendersi complice di un atto che qualcuno non esiterebbe a paragonare ad una forma di tortura, con la Lega di Salvini che vuole essere in prima linea nel beneficiare di un populismo che non regge neppure dal punto di vista confessionale. Quello che Pillon chiede è che si impedisca la naturale morte di un bambino già chiamato da Dio, sfruttando metodi innaturali ed artificiali al solo fine di prolungare la sua agonia.