Provita Onlus annuncia una nuova sede quale frutto del loro redditizio mercato dell'odio
È ancora una volta attraverso la violenza bestiale che Toni Brandi ha conquistato visibilità mediatica. A Roma ha affisso un costosissimo manifesto di 7 metri per 11 che insulta le donne che hanno scelto un'interruzione volontaria di gravidanza, sbraitandogli in faccia come lui intenda il corpo femminile al pari di come un oggetto sottomesso al maschio che deve servire solo alla riproduzione di bambini. Bambini che a lui servono per dar vita ad una bella battaglia di religione contro quell'islam che lui detesta con tutto il suo cristiano odio e con tutta la sua cristiana ferocia.
È quanto già fece con il vergognoso spot contro l'imprenditorialità distribuito negli Uci Cinemas o con quella patetica campagna contro la libertà di scelta riguardo al proprio fine vita. Ed è quanto fece Savarse con i suoi manifesti in cui diceva ai bambini lgbt che la loro identità era sbagliata dato che lui esige femmine che si sottomettano ai maschi e maschi che siano educati alla sopraffazione delle femmine.
Ma se l'inumana ferocia di Provita Onlus pare ormai una triste costante a cui bisognerà prima o poi farci l'abitudine dato che le amicizie nelle alte sfere del clero di Brandi paiono esimerlo dal rispetto dalle leggi riservate a qui comuni mortali contro cui lui ama defecare le sue molteplici condanne morali, più interessante è notare come Roma Today ci spieghi fra le righe che quel traffico di odio, misoginia e omofobia è un mercato molto redditizio.
L'articolo dice infatti che: «Dopo la gigantografia affissa in via Gregorio VII, ProVita proseguirà la sua battaglia con altre, forti iniziative per scuotere la coscienza di tutti. Lo farà anche dalla sua nuova, centralissima sede nazionale di Roma, come annuncerà nei prossimi giorni».
Il come si sia passati da uno stanzino in un palazzo di proprietà del leader di Forza Nuova ad una sede nel centro di Roma pare indicare che i finanziamenti all'odio siano molto redditizi e che Brandi si stia assicurando esentasse un bel gruzzoletto con cui godersi i frutti di campagne contro la vita e la dignità dell'uomo.
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