Voto di scambio, arrestati due esponenti siciliani della Lega
Salvatore Caputo è il commissario straordinario di "Noi con Salvini" a Palermo. Suo fratello si chiama Mario, inserito nelle liste liste leghiste con la specificazione «detto Salvino» per richiamare il più noto Salvino Caputo, ossia l'ex esponente missino, ex An ed ex Pdl ora incandidabile per effetto della legge Severino dopo la condanna per tentato abuso d’ufficio in virtù del suo aver tolto multe ad amici, assessori e all’autista dell’arcivescovo Salvatore Cassisa.
Ora Mario Caputo è finito agli arresti domiciliari su ordine del Gip di Termini Imerese insieme a Salvino Caputo e al procacciatore di voti Benito Vercio. Risulta indagato anche il dirigente nazionale e coordinatore per la Sicilia occidentale Alessandro Pagano. Sotto accusa c'è l'espediente del «detto Salvino» con cui ha ingannato gli elettori facendosi credere suo fratello, così come ad essere contestati sono i 12 episodi di vera e propria compravendita di voti che avrebbe visto preferenze barattate in cambio di un posto di lavoro.
L'indagine si basa su intercettazioni telefoniche e ambientali che avrebbero inguaiato pure Pagano, il leghista che sosteneva l'esistenza del "gender" e che lo additava come una minaccia a famiglie che lui concepisce come tali solo se formate da eterosessuali.