Il leghista Pillon torna a mistificare la vicenda di Alfie per attaccare la laicità dello stato
Il senatore leghista Pilloin pare il tizio della pubblicità a cui piaceva vincere facile. Dato che argomentare le proprie teorie richiede fatica, lui preferisce denigrare le opinione degli altri in modo da ottenere la ragione mediante mistificazione.
Alfie Evans è stato lasciato morire con dignità in virtù di come le leggi inglese preveda che un genitore non debba poter ledere i diritti fondamentali dei bambini. Lui preferisce raccontare che quei qualcuno l'avrebbe «ucciso» mentre il Bambin Gesù gli avrebbe potuto fornire fantomatiche «cure» che lo stesso ospedale vaticano ha ammesso non esistessero. Preferisce sostenere che i genitori debbano disporre come desiderano dei loro figli, giurando debbano poter disporre liberamente sei loro corpi. Una tesi che, senza neppure troppa fantasia, potrebbe portarci a domandarci se quantomeno preveda un qualche limite o se un genitore dovrebbe anche poter abusare sessualmente delle figlie dato che lui vorrebbe impedire allo stato di poter proteggere i minore contro se i genitori prendono decisioni contrarie al suo interesse.
Dopo aver sciacallaggio il corpo di Alfie Evans oltre ogni umana decenza, il senatore leghista Pillon sta ora organizzando una serie di manifestazioni di piazza che possano garantirgli popolarità tra i bigotti, soprattutto fra quelli che probabilmente non si sono mai informati su cosa stesse realmente succedendo al povero Alfie e non comprendono quanta sofferenza Pillon avrebbe voluto infliggergli.
In riferimento ad una di quelle manifestazioni, Pillon scrive su Facebook:
Stasera eravamo in tanti a tenere alta la fiaccola e a ripetere insieme "mai più morti come Alfie Evans in Europa".
Non si può estirpare il cristianesimo e pretendere di mantenerne le conquiste sociali.
Europa, ritrova le tue radici.
La politica approvi la mozione della Lega per una moratoria universale della sospensione delle cure ai disabili. E la Procura faccia piena luce sulle circostanze della morte del cittadino italiano Alfie Evans.
Alfie non era disabile, era un malato terminale. Inoltre la storiella del "cittadino italiano" non è nient'altro che una truffa culturale promossa da Pillon. La sua teoria è che gli stati del mondo dovrebbero sottrarre i minori alle tutele previste dal loro ordinamento ogni qualvolta l'Italia imponga cittadinanze fittizie che non sono state né reificate, né richieste dalla persona che ne sarebbe vittima.
Sarebbe come sostenere che se la Siria concedesse cittadinanze ai gay italiani per lanciarli dai tetti dei palazzi, l'Italia dovrebbe acconsentire ad uno sterminio dei propri cittadini. Pillon sostiene che si debba fare così, il buonsenso ci dice altro.
Lo scopo? Imporre la sua presunta "morale cristiana" fatta di odio contro i gay, di donne che devono essere sottomesse al maschio e di frontiere chiuse a chi cerca un futuro per i propri figli. Il tutto a danno di tutti quei cittadini che se fossero stati nella situazione drammatica di Charlie o di Alfie, probabilmente avrebbero sperato in tutele dello stato che garantissero il loro diritto ad una morte dignitosa contro il volere di quei fondamentalisti a cui ancora rode non aver potuto infliggere atroci sofferenze a Dj Fabo.