Infangate le vittime di femminicidio, Savarese si mostra tutto tronfio nell'annunciare che si comprerà l'opinione pubblica
Filippo Savarese non si risparmia in rabbiosi insulti contro chiunque non si inchini al suo volere. Deriso il fenomeno del femminicidio per usarlo in una insana campagna di disinformazione contro i diritti delle donne all'autodeterminazione, annuncia tutto tronfio che lui ha tanti soldi e quindi potrà comprarsi l'opinione pubblica. Nei comunicati stampa che ha commissionato ad un'agenzia stampa, il fondamentalista ricorre al più bieco vittimismo nell'affermare:
Abbiamo dimostrato che in Italia la libertà di espressione, tutelata dalla Costituzione, è consentita solo se politicamente corretta. La campagna stopaborto avviata ieri da CitizenGO Italia con manifesti affissi nella strade di Roma, in occasione del 40° anniversario della Legge 194, ha scatenato l’isteria rabbiosa di collettivi ultrafemministi e della politica sedicente "democratica", perché ha osato affermare che le donne sono le prime vere vittime dell'aborto.
Gli immediati tentativi di censurare la nostra campagna sono andati a vuoto, dato che non abbiamo usato gli spazi pubblici comunali ma ci siamo affidati a una concessionaria privata. Tutto ciò ci incoraggia ad andare avanti: la campagna si svilupperà ulteriormente, con l’utilizzo di camion-vela in diverse città italiane e con la distribuzione di centinaia di riproduzioni del manifesto ai partecipanti alla prossima Marcia per la Vita, in programma questo sabato a Roma.
Tradotto: se la società civile si sente offesa dalla bassezza delle sue mistificazioni, lui si sente felice di aver offeso chiunque non si genufletta alla sua ideologia del disprezzo. Lui vuole decidere come gli altri debbano nascere, chi debbano amare, come debbano morire e quali scelte debbano poter effettuare.
Ed è interessante come possa sostenere che la disinformazione sia «la libertà di espressione» mentre chiede che i pride siano vietati, che i transessuali non possano esprimersi. Evidentemente pensa di avere più diritti degli altri ed è insofferente alle regole della società civile. Poveretto.
Non meno violente sono le parole che il comunicato attribuisce a Savarese, ossia al dipendente pagato dall'integralista spagnolo Ignacio Arsiaga per cercare di imporre una dittatura integralista in Italia. Negando l'opinabilità delle sue asserzioni, dice: «È di tutta evidenza che il concetto di democrazia e libertà di espressione per alcuni è molto relativo: si è liberi di parlare, a patto che si sia d’accordo con loro. La nostra campagna ha raggiunto il suo scopo: far uscire allo scoperto tutti coloro che a parole si spendono per la difesa delle donne e che però poi, quando si parla di aborto, non si occupano affatto della scia di dramma e dolore che si porta dietro: dal Sindaco Raggi alla Cirinnà fino a Selvaggia Lucarelli».
Naturalmente Savarese premette che la sua opinione debba essere intesa come una verità rivelata, giurando che la "vera" violenza sulle donne non sarebbero tanto maschi che si dicono "cristiani" mentre citano Paolo di Tarso per giustificare i maltrattamenti sulle loro mogli, ma sarebbe l'aborto (????). Ed ovviamente dice anche che se lui avrebbe il diritto di offendere le persone mentre agli altri deve essere vietato di dissentire.
Ed è così che il fondamentalista piagnucola: «Nella sola giornata di ieri abbiamo ricevuto sulle nostre pagine social centinaia di offese, volgarità e minacce, alcuni nostri manifesti sono stati danneggiati e vandalizzati. Ma tutto questo non ci fermerà: in Italia ci sono milioni di cittadini contrari all’aborto che condividono la nostra azione, molte migliaia saranno presenti a Roma questo sabato, e non ci sarà censura o minaccia tanto forte da ridurli al silenzio. I nostri manifesti saranno affissi nuovamente. I censori del politicamente corretto dovranno arrendersi all’idea che non tutti sono omologati al pensiero unico, la battaglia per la vita non si fermerà».
Più che «battaglia», l'impressione è che Saverse voglia fare una guerriglia. La sua promozione della disinformazione e l'offesa al prossimo quale strumento di propaganda appaiono violente quasi quanto le bombe dei terroristi. Eppure lui piagnucola che si sente discriminato dato che le sue vittime non tacciono mentre lui devasta la società civile perché Arsuaga lo paga per questo.
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Nella foto: Ignacio Arsuaga, l'integralista spagnolo che paga Savarese anche grazie ai fondi acquisiti dalla fondazione San Basilio di Mosca.