Ancora diffamazione a firma di Benedetta Frigerio e Provita: «I figli delle coppie lgbt soffrono»
Benedetta Frigerio non ha dubbi: se la figlia di una coppia gay non era felice di sua madre, allora si deve dedurre che tutti i gay siano cattivi genitori. Da prassi, pare che la fondamentalista non veda problemi se un genitore eterosessuale stupra la figlia o maltratta i figli dato che le sue teorie devono essere generalizzate solo quando colpiscono le vittime della sua campagna diffamatoria.
In quel metodo squadrista che caratterizza il fondamentalismo cattolico, è l'organizzazione forzanovista Provita Onlus a presentare le teorie della signora Frigerio come se fossero una verità rivelata:
Il rimando è al solito articolo anti-gay scritto dalla solita Benedetta Frigerio, ancora una volta pronta ad usare le sue fantasie sui bambini come scudo alla sua discriminazione. Osannando la Lega di Matteo Salvini quale volere di Dio e parlando di «lobby gay» contro quelle famiglie che lei vorrebbe fossero distrutte, scrive:
Il ministro Fontana è stato giudicato "omofobo" per aver difeso il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. Ma perché nessuno ascolta chi è cresciuto nella lobby Lgbt? Millie domanda: «Ero omofoba quando mi chiedevo dove fosse mio padre? Ero razzista quando soffrivo? Non lascerò che chi si moblita per gli innocenti sia definito tale».
La parola "omofobia" viene scritta tra virgolette in virtù di come la signora Frigerio ami sostenere che non esista, così come appare indicativo il fatto che l'articolo venga anche classificato in una categoria denominata "ideologia lgbt" che mira a sostenere che l'orientamento sessuale sia un qualcosa di opinabile.
Se la verità storica è che l'unico possibile motivo di sofferenza per i bambini gay è un integralismo che quotidianamente attacca e denigra le loro famiglie, la signora Frigerio preferisce ricorrere alla storia di quella Katy Faust che da anni occupa le pagine dei siti integralisti.
La signora Faust guadagna soldi raccontando ai gruppi omofobi di quanto lei odiasse le sue mamme perché convinta che sarebbe cresciuta meglio con un padre. Siamo dunque alla scientificità del "se mio motto fosse stato un merlo" spacciata per una verità accertata e generalizzabile. A questo punto perché non chiedere ad una ragazzina abusata dal padre se non avrebbe preferito due genitori gay e usare la sua risposta per sostenere la necessità di vietare i matrimoni etero in quanto fonte di sofferenza per i bambini? Ma è sulla base di quelle assurdità che la signora Frigerio scrive:
Faust soffriva per la mancanza della figura paterna ma non lo aveva mai rivelato prima «perché il mondo diceva che se non ero a favore del “matrimonio” gay significa che li [le persone con cui viveva] odiavo, è l’unica cosa che senti dire da una cultura che ti intimidisce per farti stare in silenzio».
Basti pensare a quanto subìto dal ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, per aver detto che le famiglie arcobaleno non esistono, dato che ne esiste solo una naturale. Prendiamo ad esempio Monica Cirinnà, madre italiana della legge sulle unioni civili, che sognava di giungere presto al cosiddetto matrimonio Lgbt con figli e che si è rivolta a Fonata così: «Ha scritto: "Mi batto per la normalità". Anche l’uso della parola normalità è inquietante. Che cos’è normale?…Ma qual è il suo modello? Bianchi, cattolici, nordici, ricchi, sposati?», dandogli praticamente del fascista, per poi far leva sul sentimento parlando degli orfani a cui basterebbe l’"amore". Eppure Faust non è l’unica ad aver parlato in America, dove la pratica della fecondazione eterologa si diffondeva già anni fa e dove i bambini privati del padre e della madre sono ormai cresciuti.
Se è facile immaginare che più di una persona non vorrebbe essere il figlio della signora Frigerio (facile è immaginare quale agonia possa essere il crescere con una simile fondamentalista in casa), lei pretende di poter essere madre senza nessuno possa dirle nulla. Ma se si tratta degli altri, lei esige di poter dire che vuole vietare quelle vite e quelle famiglie nel nome di una qualche integralista americana.
Ed è sempre citando e generalizzando specifiche storie che la signora usa sempre gli stessi personaggi che da anni si arricchiscono raccontando ai fondamentalisti cattolici quanto odino i propri genitori:
Anzi le loro testimonianze aumentano, basti pensare alla storia riportata l’anno scorso dal Daily Mail di Millie Fontana, oggi 25enne, che due anni fa decise di intervenire nel dibattito sui diritti civili in America. Concepita tramite un “donatore”, come si dice in politicamente corretto, spiegò davanti ad una platea tremando: «Questa è una testimonianza sicuramente inaudita, perché nessuno vuole sentire parlare dell'altro lato dell'arcobaleno, il lato non adatto a crescere dei bambini felici, perché crescono con l'idea sbagliata di come una struttura familiare dovrebbe essere». Già questo basterebbe a rispondere a tutti quelli che si sono stracciati le vesti dando dell’"omofobo" (vocabolo inventato per far passare per malati coloro che difendono la legge naturale) a Fontana solo perché, invece che dalla parte dei capricci degli adulti, si è messo da quella dei bambini.
Bambini che la Frigerio chiede siano resi orfani, giurando sia preferibile non abbiano diritti piuttosto che genitori a lei sgraditi. Lei, quella che usava Alfie Evans come capro espiatorio per il suo sostener che i genitori etero debbano poter disporre dei propri figli anche contro il loro supremo interesse.
Ovviamente la signora Frigerio non manca di farne una questione di religione attraverso la sua convinzione sul fatto che non si possa essere "cristiani" se non si ostenta odio verso il prossimo:
Millie ricorda, nonostante l'educazione atea, la sua stima verso i cristiani «perché fino ad ora, in questo dibattito, sono gli unici che si pongono questo problema…che cercano di accendere i riflettori sulle storie come la mia». Mentre nella "friendly" and "nice" «lobby Lgbt nessuno vuole ascoltare qualcuno come me, dato che "Love is Love". Giusto?». Così, proseguì la giovane donna, «noi per loro non esistiamo».
Sempre giurando che un singolo caso debba essere generalizzato contro un intero gruppo sociale, la signora Frigerio racconta con piacere come la sua "testimone" dica che l'omofobia non esista:
L’omofobia, in realtà, è semplicemente un'avversione per un certo comportamento. Che dire poi a chi sconfessa coloro che difendono la famiglia naturale dando loro dei fascisti? «Sono profondamente, profondamente in disaccordo nell'equiparare omofobia e razzismo…la tendenza sessuale non è un’identità perché cambia, anche in base alla scelta, e non è quindi equivalente a una razza. Mi sento offesa dall'idea che io sia considerata razzista per aver parlato di queste cose». E poi la realtà è insuperabile, svela Millie, ricordando che nessuno potrà mai avere due padri e due madri, dato che «in ogni relazione tra persone dello stesso sesso ci vuole una terza persona per "produrre" un bambino. Perché come società dovremmo ignorare questa verità?…Perché il governo spinge a favore di un’agenda basata sulla disonestà?… Io non sono qui grazie a due donne, tre persone hanno fatto la scelta di farmi venire al mondo», dato che «la scienza viene rimpiazzata dai desideri di alcuni adulti».
Se è opinabile che "naturale" debba essere inteso come sinonimo di eterosessuale, la signora Frigerio pare scordarsi di come anche il matrimonio del suo amichetto Gandolfini necessiti una terza persona per "produrre" un bambino dato che la sua unione matrimoniale è sterile.
Ma in quella neolingua usata dai fondamentalisti, i gay vanno sempre denigrati permettere l'adozione da parte di un Gandolfini o di un Fiani deve essere ritenuto un atto d'amore. E pensare che c'è chi farebbe qualunque cosa per non avere un padre come Gandolfini (ma quella testimonianza pare non interessare ad una donna ossessionata dal suo odio contro i gay che pare vedere solo chi giustifica la sua omofobia).
Sempre sottolineando come l'avversione verso i gay abbia sempre motivazioni confessionali (probabilmente causate pèroprio dal rifiuto che i fondamentalisti ostentano contro quelle famiglie), l'articolo si conclude affermando:
Poi la risposta alla domanda più profonda che spesso i cittadini comuni si fanno sulla ragione per cui i governi diano retta ad «una piccola minoranza estremista», come la definisce lei. «Io vedo l'intenzione di sbarazzarsi del genere umano», perciò «questa discussione esclude tutti quelli che sono stati allevati senza padre o senza madre». Ma con la forza tipica di chi ha sofferto trovando poi una via d’uscita, Millie ha concluso: «Non ho intenzione di venire zittita da persone che mi dicono come è accettabile che mi debba sentire, che sono una brutta persona perché volevo un padre, che forse non amavo abbastanza le mie "madri"». Per questo «non lascerò che si incuta vergogna ai cristiani o a qualunque persona di fede solo perché si mobilita per i bambini. Perché questo è ridicolo».
Alla Frigerio non interessano le verità scientifiche, ma due persone su oltre sette milioni di abitanti della Terra vengono spacciate come una percentuale sufficiente a poter generalizzare. E se davvero credesse a ciò che sostiene, allora dovremmo dedurne che basterebbero due persone disposte a dire che loro non la vorrebbero come madre perché lei si metta a sostenere la legge dovrebbe impedirle di potersi sposare o di poter avere figlie. Se così non fosse, avremmo la prova della vergognosa ideologia che sta dietro ai suoi proclami.
Tra i commenti troviamo un misto di fanatismo religioso a persone che dicono di conoscere il volere di Dio (che, ovviamente, dicono sia omofobo), il tutto condito con chi sostiene che la verità sia ciò che combacia con il loro desiderio di discriminazione: