Bermuda. Corrispondenza Romana festeggia la legge che discrimina i gay, incurante di come la Corte ne abbia sancito l'incostituzionalità


È datato 11 giugno 2018 un articolo pubblicato da Corrispondenza Romana dal titolo «Nelle Bermuda cancellata la legge pro-“nozze” gay».
Tra le immancabili virgolette con cui il fondamentalismo ama svuotare le parole dal loro significato se riferite ai gay e in quell'assurda definizione che attribuisce un orientamento sessuale alle nozze pur di non parlare di "matrimonio egualitario" dato che il termine sottolineerebbe l'uguaglianza insita nel provvedimento, interessante è osservare con quale enfasi il sito plauda alla discriminazione. Impedire agli altri di potersi sposare è di poter avere pari diritti è il loro obiettivo primario:

Tornare indietro si può: dallo scorso primo giugno nelle Bermuda è finalmente entrata in vigore la legge, che abolisce le “nozze” gay. Si tratta del Domestic Partnership Act, approvato lo scorso dicembre e firmato dal governatore John Rankin lo scorso 7 febbraio, tra le ire della lobby Lgbt e di molti parlamentari del Regno Unito, compreso il primo ministro Theresa May, che ha definito il provvedimento «deludente».
Le isole caraibiche sono così il secondo Paese al mondo, dopo la Slovenia, ad aver revocato la precedente disposizione favorevole alle nozze Lgbt, introdotta grazie ad una sentenza “galeotta” della Corte Suprema, che nel maggio scorso autorizzò i “matrimoni” omosessuali sulle Bermuda ed anche sulle navi registrate sull’isola, accogliendo quindi le istanze della “coppia” Winston Godwin e Greg DeRoche, canadese. Il Registro Generale respinse la richiesta, ma il Tribunale, come detto, la accolse, infischiandosene totalmente del referendum, con cui, nel giugno 2016, il 69% della popolazione respinse i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Alle coppie omosessuali è ora consentito, al massimo, contrarre un’unione civile.

Le parole "nozze", "matrimoni" e "coppia" vengono ovviamente scritte tra virgolette mentre si racconta che i diritti umani possano essere calpestati se la maggioranza dei cittadini dice di essere contrario alla pari dignità degli altri. Poi, preoccupandosi di sottolineare che le coppie gay verranno ritenute inferiori a quelle eterosessuali, si racconta che l'omofobia sarebbe un odio che deve essere difeso nel nome di Dio.
Tra le omissioni dell'articolo c'è un fatto non certo irrilevante: la Corte Suprema delle Bermuda ha già sancito l'incostituzionalità dell'abolizione del matrimonio egualitario deciso dal governo dell'isola. Un fatto che evidentemente contrastava con una propaganda che mira a sostenere che l'odio e la violenza possano essere ripagati dalla privazione dei diritti umani delle proprie vittime.
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