Filippo Savarese continua a mentire riguardo alla nostra Costituzione


Gran parte della propaganda fondamentalista si basa sul ripetere ossessivamente alcune bugie in modo che la gente inizia a percepirla come una verità. E se sono ormai almeno otto anni che Filippo Savarese mente sulla nostra Costituzione, non smetteremo mai di ricordargli che nessun giudice gli abbia mai dato ragione sul suo pretendere che sia conferito un valore giuridico alla causa scatenate delle sue erezioni.
Gli piccino le donne? Buon per lui, ma ciò non cambia che nessuna legge conferisce valore ai suoi pruriti sessuali. Eppure nei comunicato stampa che il suo ufficio manda ai giornali, in relazione ad una delle sue organizzazioni dichiara:



Interessante è osservare come la Costituzione sia stata rivista e corretta attraverso l'aggiunta di una precisazione sul sesso dei coniugi. Se pare ovvio che «naturale» non significhi «eterosessuale» checché ne dica Savarese, intollerabile è come spergiuri che quell'aggiunta sarebbe motivata dalla sentenza 138/2010 della Corte costituzionale.
Già, perché in quella sentenza non si dica nulla di simile. I giudici hanno semplicemente sostenuto che lo stato non ha un obbligo ad introdurre il matrimonio egualitario, sottolineando come tale atto sarebbe perfettamente costituzionale se introdotto attraverso una legge ordinaria. La Consulta ha anche sancito che «i concetti di famiglia e di matrimonio non si possono ritenere cristallizzati con riferimento all'epoca in cui la Costituzione entrò in vigore, perché sono dotati della duttilità propria dei principi costituzionali e quindi vanno interpretati tenendo conto non soltanto delle trasformazioni dell’ordinamento ma anche dell’evoluzione della società e dei costumi».
E se Savarese sostenesse di non essere d'accordo con quell'interpretazione, a sancirla è stata la Cassazione che nel 2012 ha emesso la sentenza 4184 in cui si ribadisce che l'unico ostacolo al matrimonio egualitario è l'assenza di una legge ordinaria che lo preveda. Nella loro delibera si legge: «L’intrascrivibilità delle unioni omosessuali dipende non più dalla loro “inesistenza” e neppure dalla loro invalidità ma dalla loro inidoneità a produrre quali atti di matrimonio, appunto, qualsiasi effetto giuridico nell'ordinamento italiano».
A sottolineare la malafede della truffa culturale da lui promosso è anche un'ovvietà: dato che nessuno ha chiesto alla Consulta se i matrimoni gay fossero costituzionali, perché mai i giudici avrebbero dovuto esprimersi su un punto estraneo al quesito che gli era stato posto?

Per il resto Savarese racconta che la promozione dell'omotransofobia significherebbe essere «contro» quella truffa culturale che il fondamentalismo chiama «ideologia gender» o che il genitori debbano poter disporre liberamente die loro figli senza che lo stato possa tutelare i diritti dei minori. A detta di Savarese, infatti, un padre deve poter negare ai figli informazioni vitali per la loro salute sessuale se pensa che sia meglio spingerli a non usare il preservativo o deve potergli quelle fantomatiche "terapie riparative" che risultano provata causa di numerosi adolescenti spinti al suicidio se è mosso dall'odio omofobico.
Tralasciando come i tentativi di Savarese di rendere orfani i bambini non facciano spuntare madri o padri che non esistono e sembrano un atto di bullismo anche contro quel 25% di famiglie eterosessuali italiane che hanno una struttura monoparentale, in quell'elenco di falsità siamo dinnanzi alla solita propaganda su cui lui basa il suo fatturato. Ma il mentire sulle sentenze o il cercare di attribuire falsità alla Cotiiztuzione pare un atto intollerabile che va oltre la decenza.
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