Forza Nuova copia gli slogan di Salvini sulla pelle di chi rischia di morire di «pacchia»
I motti populisti ideati dal leghista Matteo Salvini paiono piacere al neofascismo, tant'è che Forza Nuova si è affrettata ad inglobati nei propri slogan. Anche loro, come Salvini, cercano di sostenere che sia divertente abbandonare la propria casa perché vittime di guerre o violenze sia «una pacchia». Il senegalese 47enne che in questi giorni è morto mentre raccoglieva prodotti nei campi sotto il sole cocente di Nardò ci mostra come "di pacchia" si può morire, magari insultati da quegli stessi leghisti che poi apprezzano se al supermercato i prodotti costino meno grazie al lavoro di migranti sottopagati e sfruttati per il loro tornaconto.
Attraverso le solite attività notturna, è a Torino che Forza Nuova ha affisso sue striscioni dall'inaudita violenza: «La pacchia è finita: tornate a casa vostra» e «ospiti graditi», si legge sugli striscioni griffati dal gruppo di estrema destra.
Non è chiaro da quale pulpito il neofascimo pretenderebbe di poter decidere se un padre di famiglia straniero debba essere ritenuto "meno gradito" di un forzanovista che vomita il suo odio contro la società, ma i motti si basano spesso sull'ostentazione si un'intolleranza che sotto l'egemonia di Salvini pare crescere in quantità e violenza. Esattamente come accadde negli Usa con l'arrivo di Trump, oggi chiunque si sente legittimato a dire cose che un tempo si sarebbero vergognati a pronunciare a voce alza.
D'altra parte perché non lo si dovrebbe fare quando si vive in un Paese in cui il premier Conte va in Europa a presentare dati presi dai siti di disinformazione razzista, sostenendo che in Italia verrebbero accettate solo il 7% richieste d'asilo accolte anche se i dati ufficiali parlano del 40%.
L'Italiano medio penserà sia lecito mentire se si vuole tirare acqua al proprio mulino, magari ignorando che l'alto numero di richieste d'asilo derivi soprattutto da una Bossi-Fini scritta dalla Lega in cui è prevista l'espulsione immediata di chiunque non faccia domanda.
Salvini ama raccontare che i migranti sarebbero cattivi a chiedere asilo, ma davvero vogliamo sostenere che gli italiani non farebbero altrettanto se qualcuno gli dicesse: se non firmi firmi quella carta te ne devi andare subito?
Il reale problema, però, non è tanto Salvini. Il problema è chi sta con Salvini, dato che il leghista sta semplicemente cavalcando l'onda dell'intolleranza e della discriminazione per un suo personale tornaconto. E se oggi sono gay e migranti le sue principali vittime, non è detto che ben presto altri gruppi sociali possano essere aggiunti alla lista. Sdoganata l'idea che ce la si possa prendere con i più deboli per la pochezza della propria vita, ci sarà chi esigerà discriminazioni sempre maggiori. E per le strade, è nel nome di Matteo Salvini che c'è chi chiede nuove discriminazioni:
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