I fondamentalisti si spingono a sostenere che ai figli delle famiglie arcobaleno non serva l'atto di nascita

Annarosa Rossetto è un'attivista antigay a capo delle Sentinelle in piedi di Imperia e del comitato locale di Gandolfini. Attivissima sui social network quale mezzo per opporsi ai diritti altrui, si dice infastidita dai sindaci che trascrivono gli atti di nascita di bambini che lei vorrebbe rendere orfani di genitori ancora in vita. Ma surreale è in quale negazione della realtà possa sostenere pubblicamente che l'atto di nascita sarebbe un documento inutile:

Tralasciando il suo sostenere che gli atti di nascita dei bambini a lei sgraditi siano «una bugia» in virtù di come lei non voglia riconoscere i loro genitori (ma poi non ha problemi se i figli adottivi di Gandolfini non hanno legami di sangue né con il fondamentalista, né con sua moglie), il suo sostenere che un bambino non abbia bisogno di essere registrato all'anagrafe appare pura follia. Ancor più se si considera come il minore verrebbe privato dalle tutele che impongono precisi obblighi ai suoi genitori.
Lei si domanda cosa cambierebbe. Per esempio cambierebbe il fatto che il figlio di una coppia risulterebbe legato al solo genitore biologico. L'altro dovrebbe farsi autorizzare anche solo per andare a prenderlo a scuola. Se il genitore biologico morisse, il bambino verrebbe allontanato. Ed ancora, se il genitore non biologico abbandonasse il figlio, il minore non potrebbe far valere i suoi diritti in tribunale.

Tutto ci riporta ad osservare quanta violenza ci sia dietro all'ideologia del fondamentalismo cattolico: si tratta di persone che sono disposte a negare la realtà al solo fine di aggredire e penalizzare chiunque non sia pieghi al liro volere. E dato che gli adulti sanno difendersi, si cerca di colpire i bambini e si tenta di penalizzare i soggetti più indifesi quale mezzo di ritorsione contro i suoi genitori.


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