Il fondamentalismo chiede la censura dei manifesti del Gay Village: «I bambini non devono vedere due uomini che si baciano»
Insultare la dignità della donna o baciare il proprio fidanzato vengono messi sullo stesso piano da fondamentalisti che amano raccontarsi che sarebbe per «difendere i bambini» che ostentano il loro odio contro i gay. Ed è così che il sito fondamentalista "In terris" scrive:
A Roma un manifesto che ritrae un embrione o un pancione viene rimosso, mentre sembra non creare alcun cruccio alla Giunta capitolina un altro che ritrae due persone dello stesso sesso che si baciano appassionatamente, come quello che pubblicizza il Gay Village. Il due pesi e due misure ha turbato molti genitori, i quali ritengono inopportuno che una pubblicità obblighi i loro figli, magari in tenera età, a guardare certe immagini affisse sui cartelloni, sui palazzi e sugli autobus della Capitale.
Secondo il signor Federico Cenci, sarebbero i bambini a non poyer sopportare un bacio, non certo lui. Lui, quello che vede un pancione in un manifesto della CitizienGo che tenta di cambiare significato alla parola "femminicidio" o che vede un embione nei manifesti di Provita che colpevolizzano le donne.
E che dire di come tenti di attribuire il suo pregiudizio a non meglio precisati «genitori» a cui tenta di attribuire un ruolo di promozione omofobica? Non lo sa che anche chi va al Gay Village ha dei genitori? Ignora che anche i bambini gay hanno genitori?
Si scopre così che il suo riferimento è ad un'organizzazione di estrema destra che da anni si batte per negare i diritti delle persone lgbt:
Ne è nata una vera e propria azione collettiva, di cui è promotrice Giusy D’Amico, presidente di “Non si tocca la famiglia”. Intervistata da In Terris, spiega di aver ricevuto da altri genitori numerosi messaggi con le immagini dei manifesti in questione e con la richiesta di mobilitarsi. “In tanti mi hanno fatto presente che certi temi sono molto delicati - afferma - e che quindi, giustamente, preferiscono parlarne a casa quando loro lo reputano più adeguato, senza che sia una pubblicità a imporre il tema suscitando la curiosità dei piccoli”. E ancora: “Nessuno contesta i contenuti e gli obiettivi del Gay Village, però riteniamo che si possa pubblicizzare l’evento senza diffondere immagini così esplicite”.
L'immagine «esplicita» è un semplice bacio. Ed ovviamente sarebbe meglio non domandarsi come la donna voglia parlare di omosessualità ai figli dopo che si è posta al mondo con proclami indirizzati a sostenere che lei pretenda maggiori dritti civili in virtù di come racconti pubblicamente che la sua vagina è stata penetrata da un pene eretto.
Facendo finta di ignorare che Giusy D’Amico sia parte della congregazione della Manif pour tous, il sito integralista spiega che collaborerà con Savarese per ottenere la censura del bacio. Un bacio che loro definiscono «immagine osé».
Il proseguo dell'articolo è l'ennesima testimonianza che dietro a quelle tante sigle c'è sempre il solito manipolo di fondamentalisti, pochi e violenti nella loro ossessiva promozione dell'omofobia:
La D’Amico ha così accettato di farsi carico della protesta montante, raccogliendo firme per chiedere la rimozione: nell’arco di una giornata, solo attraverso il tam tam sui social network, sono diventate un’ottantina e il giorno dopo erano già circa cinquecento. Vista la mole di adesioni, la D’Amico ha chiesto la collaborazione di CitizenGo, associazione esperta in petizioni e sensibile a queste tematiche. Il 7 giugno scorso le firme sono state consegnate all’ufficio protocollo di Roma Capitale, mentre sul sito di CitizenGo prosegue la raccolta che ha portato finora le adesioni quasi a quota duemila e cinquecento.
L'articolo passa così a raccontare che il senatore Simone Pillon (Lega) e il consigliere comunale Maurizio Politi (Fratelli d’Italia) sarebbero favorevoli a censurare qualunque manifesto osi mostrare un bacio tra due uomini. Lamentano anche che nelle scuole si contrasti l'omotransfobia, mostrandoci come il loro problema non sua tanto che i bambini vedano un bacio, è che potrebbero non crescere omofobi.
Assurdo e violento è anche come il fondamentalista tiri fuori la gpa (ovviamente apostrofata con tutti i termini più violenti di cui questa gente è capace) quasi la si ritenere un evergreen utile a legittimare qualunque pretesa contro i gay. Peccato che non pare probabile che i ragazzi vadano al Gay Village con l'intenzione di fare figli tra un ballo e l'altro.... ma, si sa, la propaganda deve sempre far leva sugli stessi pinti se vuole far presa tra gli sprovveduti. Oppure vogliamo raccontarci che un Savarese impiegato a rendere orfani dei bambini possa avere una coscienza?
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