Il presidente di Pubblicità Progresso difende Fontana: «Essere gay è una scelta», «a Ballando c'erano due chec*he», «la famiglia è solo quella eterosessuale»
Alberto Contri è il presidente della Fondazione Pubblicità Progresso e Grand'Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Pur di difendere le posizioni del ministro leghista Lorenzo Fontana contro le famiglie gay, è spacciando il pregiudizio per scienza che sui social network scrive:
Vorrei far notare che la stragrande maggioranza di pediatri e psicologi di tutto il mondo sostengono la necessità della figura materna e di quella paterna per una buona formazione della personalità, a fronte di una lobby assai rumorosa capace di occupare sempre la scena e di far risuonare un’altra verità. Il che non toglie nulla al dovere di dare rispetto e riconoscere diritti a chi decide per la famiglia omosessuale. Però vorrei che qualcuno mi dimostrasse che la razza umana non si riproduce dall’incontro di un maschio e di una femmina.
Se l'unico studio che tenta di sostenere che l'omogenitorialità influisca negativamente sulla crescita dei bambini è quel rapporto del reverendo Sullins, citatissimo dall'integralismo cattolico e dai vescovi italiani. Peccato, però, che nei fatti il sacerdote si limiti ad osservare che i figli delle coppie gay rischino di soffrire a causa della discriminazione contro la loro famiglia.
E come se non fosse già abbastanza, il signor Contri è andato ben oltre l'accettabile nell'aggiungere:
Se siamo capaci di analizzare la società è francamente evidente che non c’è trasmissione televisiva, programma, telegiornale e anche molta pubblicità che vadano ben oltre al reclamare diritti per le famiglie omosessuali: evidenti risultati di effetti anche preterintenzionali di una “lobby rumorosa”, capace di far passare sotto silenzio che in Italia (Istat) le famiglie non omosessuali sono il 95,5%. Notazione di colore: nella giuria di Ballando con le stelle, almeno due giurati su cinque erano gay, ma non è questo il problema (anche se non rispetta per nulla la rappresentanza secondo i dati Istat). Quello che non mi pare bello è che almeno due erano visibilmente ‘checche’, il che è una squallida caricatura dell’essere gay, diritto di scelta invece sacrosanto. Quanto alla ”lobby” mi sono solo permesso di far notare che un conto è reclamare pari diritti, cosa su cui sono totalmente d’accordo, mentre un conto è non capire la differenza tra una famiglia cosiddetta naturale (che ha anche come scopo la diffusione della specie umana […] e una organizzazione famigliare che per farlo rischia di dover ricorrere anche a pratiche obbrobriose come l’utero in affitto.
Fabio Canino, giudice di Ballando con le Stelle, ha replicato a quegli insulti scrivendo su Twitter: «Vergogna dimettiti!! Vergogna chi ti protegge e difende». A breve è prevedibile l'offensiva di personaggi come Adinolfi, Cascioli o Brandi che lo ingloberanno nella loro propaganda anti-gay.
Dunque, come già accaduto negli Stati Uniti con Trump, anche in Italia sembra che l'elezione di Matteo Salvini abbia sdoganato l'odio contro le minoranze ed ogni intollerante si sente legittimato a poter dire qualunque cosa gli passi nella mente. Ma grave è anche come Alberto Contri già faccia vittimismo dicendo che qualcuno voglia attaccare il suo «diritto di opinione», peccato che il suo sostenere che esistano studi scientifici contro l'omogenitorialità sia il tentativo di vendere dei pregiudizi come se fossero una realtà oggettiva. Il tutto, peraltro, senza nemmeno fornire riferimenti verificabili e in u'aggressione alla dignità e alla felicità di intere famiglie.