Il vescovo Regattieri: «Le famiglie gay sono un'offesa alla natura umana»
È in occasione della conferenza stampa sulla festa diocesana che il vescovo di Cesena-Sarsina, Douglas Regattieri, ha attaccato le famiglie gay.
Con toni da propaganda, il porporato ha dichiarato: «Il nostro papa Francesco nelle sue dichiarazioni non ha mai concesso delle vere aperture alle famiglie diverse da quelle che la Chiesa cattolica considera come l’unica vera famiglia, ossia quella formata da un uomo e una donna. Famiglie diverse da questa sono un’offesa alla natura umana. Il papa nei suoi discorsi parla di accoglienza di tutte le persone, senza però equiparare le unioni gay alle famiglie. Per quello che riguarda le nuove famiglie, di persone divorziate, composte da genitori singoli, che sono il male frutto della legge sul divorzio, tutte queste persone affermano con amarezza come la nuova convivenza nasca però da una sconfitta del matrimonio».
La propaganda integralista si è dunque spostata dal «non sono matrimoni» a «non sono famiglie», in un'ossessiva ripetuzione del loro sostenere che a Dio non freghi nulla dell'amore ma solo di come si fa sesso. Ciò spiega perché persone come Pietro Maso, che ha ucciso i suoi genitori a Verona, si è potuto sposare in una chiesa cattolica (cosa ovviamente non consentita ai gay) in quanto evidentemente ritenuto più meritevole e più idoneo a crescere dei figli.
Durante la conferenza, don Walter Amaducci ha spalleggiato la posizione del suo vescovo ed ha sostenuto che la Chiesa sarebbe già accogliente verso i gay, ma «la novità è l’apertura a percorsi di accompagnamento alla ricezione dei sacramenti come aiuto».
Il riferimento è alla tesi integraliste che indicano nei gay persone che dovrebbe chiedere «aiuto» a chi dirà loro che sia fondamentale rinunciare a sé stessi perché devono vivere casti e senza amore se vogliono essere tollerati dai fondamentalisti religiosi.