Pillon è pronto a sacrificare 111 bambini: non sono Alfie e non fanno selfie col prete cattolico


Diceva di voler rapire Alfie Evans per trasportarlo in un ospedale vaticano al solo fine di prolungare la sua agonia, ora dice di non avere problemi ad abbandonare in mare 600 persone, tra cui 111 bambini senza genitori e 7 donne in gravidanza. È Simone Pillon, il senatore leghista che è stato mandato al governo da Massimo Gandolfini quale rappresentante del fondamentalismo cattolico.

Indicando in Matteo Salvini e in Donald Trump i personaggi che meglio rappresentano la sua curiosa idea di "cristianesimo", è dalla sua pagina Facebook che definisce «buonisti» chi non condivide la chiusura dei porti all'accoglienza dei bisognosi e si mette a raccontare che lui dà un colore politico a quelle vite:



Insomma, se non c'è un prete cattolico che si scatta selfie con crocefissi messi tra le mani di un bambino terminale, allora sono vite che lui dice possano essere sacrificate in virtù di come c'è pure il rischio che quei bambini possano avere un futuro.
Lui dice che un genitore deve poter torturare il figlio se non accetta che la sua malattia sia incurabile, ma un genitore che vende i propri organi per pagare un viaggio della speranza al figlio non meriti considerazione. Quel bambino deve essere rigettato perché sgradito a lui e ai suoi amichetti che distribuiscono presepi nelle scuole solo perché sperano di poter offendere chi ha un'altro credo religioso.

Grave è come il razzismo di Pillon pare condiviso anche da tutta l'area integralista vicina ai movimenti anti-gay. Chi dice di non volere l'aborto, dice anche di non volere bambini di pelle scura e si diletta a citare il Catechismo della Chiesa Cattolica come presunta giustificazione del loro spergiurare che l'Italia non avrebbe spazio per quei bambini. Poi tornano a raccontare che le donne non devono poter avere diritto di scelta perché c'è la crisi delle nascite.
Evidentemente, se non sono bianchi e sedicenti cristiani, Pillon non li vuole.
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