Prosegue la campagna diffamatoria di Provita contro i Pride: «Sono indecorosi e diffondono la gonorrea»
Nella su offensiva quotidiana, l'organizzazione forzanovista Provita Onlus torna a sostenere che i gay siano una minaccia sanitaria. Coma sua abitudine, quello stesso Toni Brandi che andava in giro a parlare a nome di Alfie Evans o di Charlie Gard si mette ora a parlare anche a nome dei gay al fine di sostenere che non vi sarebbe dubbio sul fatto quelli "bravi" concorderebbero con lui sul fatto che alla loro vita non meriti di essere vissuta e che debba essere ritenuta inferiore alla sua.
L'attacco parte dai social network attraverso una delle solite immagini che Brandi seleziona con cura al fine di deridere e denigrare un'intera comunità sociale. Caso vuole che Brandi non pubblichi mai immagini che mostrino la normalità delle famiglie gay, solo istantanee decontestualizzate che possano prestarsi alla sua sentenza di condanna:
Nella neolingua del fondamentalismo, un orientamento sessuale viene definito «tendenza» sopo dopo essersi preoccupati di associarla alla gonorrea. Se qualcuno avesse il coraggio di cliccare su quel link e di approdare a quella miniera di odio che è il loro sito, troverà svelata la solita truffa culturale che spiega come quei fantomatici che le proteste sono di un'unico personaggio:
Josh Dehaas, giornalista omosessuale dichiarato, in un suo articolo sul National Post, in occasione del Pride Month di Toronto, dice che non biasimerebbe il futuro premier del Canada designato, Doug Ford, se decidesse di non partecipare al Gay Pride. Lui stesso non vi partecipa più.
E inoltre, in Canada, si registra un crescente allontanamento da parte dei singoli nei confronti del Gay Pride. Lo dimostra il fatto che le vendite di bevande all’ultimo evento siano diminuite di quasi due terzi rispetto all’anno precedente, con un introito che dai 348.917$ del 2016 è precipitato ai 197.336$ del 2017.
I frequentatori abituali del Pride stanno iniziando, quindi, a boicottarlo. Il corteo, infatti, è sempre più politicizzato, tanto che viene imposta la non partecipazione a determinati gruppi; e all’interno della comunità LGBT – dice Dehaas – c’è chi usa il Gay Pride per meri interessi economici legati alla distribuzione gratuita di farmaci antiretrovirali: con grandi guadagni per chi li fabbrica e grande aumento di gonorrea resistente al farmaco nella comunità gay.
Senza contare che l’evento è comunque uno spettacolo pubblico, spesso indecoroso, che si svolge anche davanti ai bambini, che anzi “bisogna” portare alla sfilata…
Se Brandi pare incapace di vivere senza stuprare i bambini come mezzo per la sua propaganda, il buonsenso ci spiega come lui e la sua ideologia siano una reale minaccia per quei bambini dato che il fondamentalista non nasconde che vorrebbe indottrinarli alla misoginia, all'omofobia, al razzismo e al neonazismo.
Surreale, però, è che l'umanità debba sopportare i suoi attacchi quotidiani fatti di malafede, generalizzazioni e pregiudizi svenduti come dogma di fede.
E magari bisognerebbe anche notare che la gonorrea è causata da un batterio che si cura con antibiotici mentre gli antiretrovirali sono utili per ridurre la replicazione di virus in una persona contagiata. In sintesi, la teoria propinata ai loro lettori appare basarsi solo sull'ignoranza e su false informazioni mediche (in una falsificazione che in Italia parrebbe rientrare nel reato di procurato allarme).
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Nella foto: una delle carnevalate che Brandi ama promuovere, spesso giurando che si debba rispetto a chi si autoflagella mentre vomita il suo disprezzo contro chi manifesta per i diritti dei bambini. Ma ovviamente sono i gay che andrebbero in giro mezzi nudi...