Provita Onlus dice di non capire perché i gay chiedano di poter essere felici


Possiamo chiamarlo bullismo, promozione d'odio o truffa culturale, ma l'evidenza è come le mistificazioni e le violenze verbali che l'organizzazione Provita Onlus ama riservare ai gay hanno tutte le caratteristiche per apparire come vere e proprie violenze psicologiche. Toni Brandi esige che gli adolescenti a lui sgraditi sappiano che nel suo nome c'è chi si batterà per danneggiare la loro vita, denigrare le loro famiglie o in ne inneggiare a qualsiasi politico prometta discriminazioni su larga scala.

Quindi è in ode a Lorenzo Fontana e a quel Matteo Salvini che rappresenta la loro idea di "cristianesimo" nel suo andare in giro a dire che lui ha un rosario in tasca mentre rigetta l'invito all'accoglienza predicato da Gesù, l'organizzazione forzanovista scrive:



L'associazione dice di non capire e, stando alla mistificazione che propinano ai loro seguaci, la lettera parrebbe scritta senza capo né coda. Eppure basterebbe leggere il testo originale per appurare che il discorso fila, ma non certo quando 1.208 parole e 7.039 caratteri vengono sintetizzati con così tanta malafede in un testo che pare completamente privo di senso.
Da copione, pare che nessuno dei seguaci dell'organizzazione di estrema destra sia andato a verificare quel testo, preferendo credere alla versione rivista e corretta da quel gruppo che frequentano probabilmente con l'unico scopo di poter dare libero sfogo al loro odio.

Tra insulti, citazioni bibliche e frasi brutali che parlano di gay come di molestatori di bambini in base al loro sostenere che la famiglia sia solo quella con prole (a meno che non sia una coppia etero senza figli, dato che in quel caso non hanno nulla da dire), tra i commenti troviamo personaggi che Brandi fa sentire legittimati a scrivere frasi simili:




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