Salvini dice di poter escludere la violazione di diritti umani in Libia semplicemente visitando un cantiere
«Ho chiesto di visitare un centro di accoglienza per migranti in costruzione, un centro all'avanguardia che potrà ospitare mille persone. Questo per smontare la retorica in base alla quale in Libia si tortura e non si rispettano i diritti umani». Lo ha dichiarato Matteo Salvini durante il suo tour elettorale in Libia.
Freddato da un Abdulsalam Ashour che gli ha bocciato l'idea di costruire campi per migranti in loco perchè «non è consentito dalla legge libica», ci troviamo dinnanzi ad un ministro degli interni che sostiene di poter escludere violazioni dei diritti umani attraverso una visita ad un centro in costruzione. Non attivo. Non popolato da esseri umani. In costruzione.
Probabilmente neppure chi avesse visitato un lager in costruzione si sarebbe potuto rendere conto di cosa i nazisti avrebbero poi fatto al suo interno, ma Salvini pare pronto a scommettere perché al massimo saranno altri ad andarci di mezzo.
Anche se dai racconti della stampa non pare sempre così chiaro, nei fatti Conte è andato in Europa ed è tornato a mani vuote esattamente come Salvini è andato in Libia e non ha ottenuto nulla. Eppure il razzista medio pare compiacersi del suo costante bullismo contro i più deboli e quelle ong che salvano vite umane, al punto che sulla stampa populista troviamo titoli come questo:
Nell'Italia di Salvini non è lo stato o il governo a fare qualcosa, ma un padano che si pone come leader di chiunque sogni di veder compiaciuti i propri pregiudizi. Salvini non necessità di leggi o di dibattiti parlamentari, lvi comanda con la sola imposizione delle mani.
Se poi si va a vedere la vera notizia, si scopre che si sta parlando di mille migranti alla deriva che sono stati intercettati dalla guardia costiera di Tripoli e che, come ovvio, sono stati riportati in Libia. Ma una stampa intenzionata a dipingere Salvini come il nuovo duce, ecco che sarebbe merito suo se a quei disperati verrà tolto il sogno di un futuro, con tanto di testi in cui affermano:
Erano lì, su sette barconi pronti ad essere trasferiti sulle navi degli scafisti umanitari delle Ong, ma è arrivato l'ordine di rimandarli in Libia. Sarebbe stata l'ennesima invasione, al tempo del PD. Mille clandestini su sette barconi.
La procura della Repubblica ha sancito che non vi siano state irregolarità nelle operazioni di salvataggio coordinate dalle ong, eppure la stampa di regime continua a descriverle come «scafisti» esattamente come il loro leader gli dice di fare. Ed immancabile è anche il tentativo di continuare a cavalcare il bullismo che il loro capo riservava a quella Boldrini che applicava le leggi che il suo partito ha scritto o che lui ha approvato mentre faceva l'assenteista a Bruxelles.
Lvi è il padano che difenderà l'italica razza dall'invasore. Peccato che Minniti non sembrasse molto più accogliente della Lega... ma pare che a parte dell'Italia piaccia un leader che sfotta i drammi umanitari pubblicando messaggi come questo: