Gianfranco Amato cerca di gratificare il suo ego sostenendo che il ministro Fontana sia roba sua
Gianfranco Amato sembra uno di quei cani che vediamo nelle pubblicità contro l'abbandono. Dopo aver trascorso anni a gratificare il suo ego attraverso l'organizzazione di comizi di disinformazione finalizzati a vendere la bufala "gender", oggi è stato surclassato da un governo che non ha bisogno di lui per trarre profitto dall'odio omofobico.
Nei giorni scorsi avevamo giù assistito al suo disparato tentato di annunciare pubblicamente la sua sottomissione a Matteo Salvini, mandando a quel paese Adinolfi e dicendosi pronto a rientrare nella corte di Gandolfini. Ed ancora., è dalla sua pagina Facebook che cerca di non perdere visibilità giurando che l'omofobo Fontana sia roba sua. Ormai divenuto un'ombra dei mostri che la su omofobia ha creato, Amato scrive: