La Chiesa prende posizione contro Salvini: «Mostri il Vangelo ma lo calpesti contro i migranti»
«Vediamo la democrazia calpestata da una bulimia populista tutta presa dalla ricerca spasmodica del consenso che l'attuale classe politica al governo persegue, titillando le tendenze più volgari, diffondendo paure e seminando odio». Lo affermano in una lettera pubblica una ventina di religiosi, tra preti, suore e frati, che hanno deciso di rompere il silenzio sulle politiche razziste di Salvini sull'immigrazione.
I religiosi scrivono di voler denunciare « alla pubblica opinione il gioco cinico e baro di chi, senza scrupoli di sorta, rivendica radici cristiane e fornica con l'ideologia fascista della razza e della sicurezza».
Non risulta gradita nemmeno l'ostentazione di simboli cristiani utilizzati come mezzo di legittimizzazione dell'odio: «Vediamo la laicità rinnegata da un'invasione barbara arrovesciata da parte di un politico che esibisce il Vangelo sui palchi e lo calpesta nella pratica. Giù la mani dal Vangelo usato come chiavistello per violentare la buona fede dei molti credenti sprovveduti e carpirne il consenso». Il documento spiega che ogni giorno «ci tocca assistere al dileggio di quella cultura umanistica di cui Matteo Salvini va facendo strame» e «additiamo al pubblico disprezzo la barbarie di battezzare problemi e situazioni disumane con nomi di una volgarità inaudita: "Pacchia", "crociera" ecc».