Niente tolleranza, Adinolfi esige che i bambini siano indottrinato all'odio in modo che possano diventare schiavi della sua ideologia


«Viva l'amore». È questa la frase che ha fatto infuriare il fondamentalismo cattolico. Gente che vive di odio e che che fattura sull'ignoranza non può rischiare che i giovani possano crescere senza pregiudizi, motivo per cui le isteriche polemiche di due mamme omofobe hanno permesso di  montare un caso contro un'intera scuola dell'infanzia che ha osato spiegato ai bambini cos'era quel gay pride che avrebbe attraversato le vie di Bologna all'indomani.
A protestare è anche il solito Mario Adinolfi, fiero di essere stato uno dei fondamentalisti che verrà ricordato dalla storia solo per aver danneggiato intere vite in virtù di come sostenesse che le sue scopate dovessero essere premiate dalla giurisprudenza. Con la sua solita solita violenza verbale, scrive:



Non pare curioso che a vomitare simili parole sia quel partito che organizzava spazi in cui i bambini potessero ascoltare i discorsi d'odio di Adinolfi? E cosa dovremmo dire dei laboratori per bambini che lui e Gandolfini organizzarono al Family day per chiedere a quelle povere creature di disegnare slogan che insultassero e denigrassero le famiglie altrui?
Quanta ipocrisia devono avere persone che vanno in giro a dire che i bambini sarebbero troppo piccoli per conoscere il rispetto mentre cercano di indottrinarli all'odio omofobico durante le loro manifestazioni integraliste?
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