Provita continua a sostenere che i gay siano collegati ai pedofili e che sia fondamentale discriminarli
È con evidenti finalità propagandistiche che l'organizzazione fozanovista Provita onlus, da anni impegnata nella promozione dell'odio omofobico, continua a sostenere esisterebbe un nesso tra la tolleranza verso i gay e la pedofilia (ammesso non sia praticata da preti cattolici, dato che in quel caso sono soliti cercare di sminuire il fenomeno).
Ripetendo ossessivamente le loro bugie nella speranza che i loro lettori inizino a percepirle come verità, scrivono:
Prepariamoci alla nuova tappa della Rivoluzione: lo sdoganamento della pedofilia. Una rete di ideologi, a livello internazionale, sta cercando di gettare le basi per normalizzare anche la pedofilia come possibile “orientamento” sessuale. Il primo passo, obbligato, è quello di giocare sul linguaggio per cancellare ogni associazione di idee con l’abuso dei bambini. La nuova creazione della neolingua è: “persone attratte dai minori” (in inglese minor attracted persons, MAP). Da notare il vago riferimento alla minore età che evoca innanzitutto l’adolescenza e pertanto, di primo acchito, suscita meno ribrezzo.
Sembra curioso che Provita sostenga che un qualche imprecisato soggetto voglia «gettare le basi per normalizzare anche la pedofilia come possibile orientamento sessuale» se nel 2013 pubblicavano articoli in cui giravano che ciò fosse già accaduto. Evidentemente o mentivano allora o mentono oggi... o forse non hanno mai smesso di mentire dato che la pedofilia è ormai divenuta parte integrante della loro propaganda, uno scheletro da agitare per suscitare paura e promuovere odio contro le persone che loro vogliono colpire.
Inoltre non va ignorato il loro uso del termine «anche» che pare voler essere un riferimento all'omosessualità.
Mostrandoci come l'organizzazione di Toni Brandi paia conoscere molto bene i termini legati alla pedofilia, è sempre per cercare di suscitare orrore nei loro lettori che si mettono a ricamare su dettagli pruriginosi. L'utilità? Nessuna, solo creare ribrezzo mentre si nega che l'unica discussione in atto riguardi la necessità di dividere chi ha solo fantasie da chi compie abusi, dato che le generalizzazioni promosse da Provita non fanno altro che impedire si possa prevenire la violenza sui minori:
In realtà tra i MAP sono ricompresi i pedofili in senso stretto (coloro che sono attratti da bambini in età prepuberale), gli “efebofili”, che sono attratti da bambini che stanno per entrare nell’adolescenza, e i “nefili”, cioè quelli che provano attrazione per i neonati. Tra i “MAP” si distinguono le categorie dei NOMAP e SOMAP : NO sta per “Non Offending”, specificano che non hanno rapporti sessuali con i bambini; SO sta per “Semi-Offending” , precisano che hanno rapporti sessuali solo con minori consenzienti.
Quassi a voler sottolineare l'ipotesi che a loro non freghi nulla dei bambini ma solo di come poterli usare per finalità di promozione dell'odio, l'organizzazione di Brandi torna a cercare di accomunare gay e pedofili:
Secondo passo: trovare accoglienza presso gruppi già radicati socialmente, politicamente attivi e tutelati dalle istituzioni. Ecco perché il gruppo MAP sta tentando di (ri)agganciarsi alla comunità gay, spingendosi fino a creare la propria versione della bandiera arcobaleno per il gay pride month (il mese del gay pride, ossia giugno). Ci sono persone omosessuali in buona fede che stanno segnalando sui social network la differenza tra i due arcobaleni, ma forse ignorano che in origine la battaglia per la liberazione sessuale era portata avanti da una sola realtà con due anime: omosessuale e pedofila allo stesso tempo.
Sostenuto che le associazioni gay promuoverebbero la pedofilia (senza prove, solo dicendo che ogni parola vomitata da Toni Brandi debba essere intesa parola di Dio), l'organizzazione racconta che i gay sarebbero intrinsicamente pedofili mentre raccontano strane versioni della storia:
La voce del buon senso Negli anni ’60 e ’70 gruppi come il NAMBLA (North American Man/Boy Love Association – Associazione nord americana per l’amore tra adulti e ragazzi) erano parte integrante dell’ILGA (International Lesbian and Gay Association), la più grande coalizione omosessuale sul piano internazionale. Le radici profonde del movimento gay erano apertamente antifamiliari, e praticamente riducevano tutti gli esseri umani a niente di più che oggetti sessuali. La “liberazione gay” ha sempre lottato per la liberazione sessuale di tutti, indipendentemente dall’età. Il NAMBLA fu membro dell’ILGA per almeno un decennio, e il connubio si sciolse solo quando, nel 1994, l’ILGA si vide sospendere lo status consultivo ottenuto presso l’ONU, per aver attirato su di sé le accuse di affiliazione con gruppi pedofili. Fu allora che, per ragioni di convenienza politica e giudiziaria, prese le distanze da una causa che fino ad allora aveva perorato.
Nella realtà, le cose andarono un po' diversamente da quanto sostiene Brandi. Fu infatti la Nambla a cercare di sfruttare l'Ilga per rivendicazioni estranee alle finalità dell'organizzazione, motivo per cui vennero espulsi. Ma ovviamente ai fondamentalisti piace molto alterare la realtà dei fatti per cercare di sostenere tesi che offendono migliaia id persone attraverso le vergognose e demoniache insinuazioni di Provita.
Da notare è come Provita abbia ormai deciso di rilanciare sistematicamente gli slogan di Matteo Salvini, sostenendo che l'assenza di prove verificabili possa essere sopperita sostenendo che basterebbero il «buonsenso» a rendere vere le loro asserzioni.
Nella conclusione si arriva a giurare che l'aver vietato la discriminazione dei militari lgbt significhi aver aperto la strada alla pedofilia:
A partire dagli anni 2000, il movimento per i diritti degli omosessuali ha concentrato le sue forze su questioni manifestamente conservatrici: il matrimonio e il diritto di servire apertamente nell’esercito. Hanno fatto seguito le adozioni, e ora che la cornice di “normalità familiare” e sociale inizia a stabilizzarsi, la sovversione può riprendere la marcia. La prossima tappa vedrà la contestazione delle leggi sull’età del consenso in quanto oppressive della libertà sessuale (politica già portata avanti dall’ILGA negli anni ’80). In una società ipersessualizzata sarà facile chiedere, con argomenti sociologici, l’abbassamento del limite di liceità dei rapporti sessuali. Si comincerà con poco, ma solo tra qualche decennio sapremo dove si finirà…
Se sappiamo che nella maggior parte dei casi gli abusi su minori vengono compiuti dal padre eterosessuale della vittima e se ci aggiungiamo come ai convegni anti-gay promossi da Provita ci fosse un prete pedofilo che venne accolto con tutti gli onori dal leghista Maroni, evidente è quanta malafede e quanta diffamazione ci sia nel loro tentativo di accomunare due realtà sulla base di un becero pregiudizio.
Eppure, danti a parole così insensate, tra i commenti sopravvissuti alla loro censura c'è chi commenta il loro articolo affermando: