Storia -

Gli slogan integralisti? Squallidi plagi dell'omofobia inglese di trent'anni fa

Alcune attuali rivendicazioni avanzate da neofascisti, leghisti e fondamentalisti hanno l'odore di pretese anacronistiche che la storia è già stata in grado di cancellare in altri Paesi europei. Era il 24 maggio 1988 quando il governo inglese introdusse la cosiddetta "Clausola 28" che venne inserita all'interno del Local Government Act del 1988-
L'emendamento dichiarava che ogni ente locale «non promuoverà intenzionalmente l'omosessualità o pubblicherà materiale con l'intenzione di promuovere l'omosessualità» o «promuoverà l'insegnamento in qualsiasi scuola dell'accettabilità dell'omosessualità come pretesa di una relazione familiare».
Quella legge ha costretto numerosi gruppi lgtbt alla chiusura, alla limitazione delle loro attività o all'autocensurara. Ad esempio, un certo numero di gruppi di sostegno agli studenti lesbiche, gay e bisessuali inseriti in scuole e college di tutta tutta la Gran Bretagna vennero costretti alla chiusura dato che gli avvocati temevano potessero essere ritenuti illegali.
A rende possibile tutto ciò è uno stigma sociale che in quegli anni trovò una nuova ondata di omofobia legata alla convinzione che l'Aids riguardasse solo i gay. I sondaggi indicavano come il 75% della popolazione britannica affermasse che l'attività omosessuale è "sempre o per lo più sbagliata", con solo l'11% che credeva che non ci fosse nulla di sbagliato nell'essere gay. Solo cinque anni prima, la percentuale di pareri negativi era più bassa del 10%.
Nel 1983 i laburisti presero posizione contro la legge, ma è nel 1986 che si videro grandi manifestazioni di protesta che hanno dato un forte impulso all'abrogazione della norma. Sull'altro fronte c'era il partito conservatore guidato da Margaret Thatcher che, durante la campagna elettorale del 1987, basò gran parte dei suoi sforzi in una campagna denigratoria contro i gay.
Il partito xonservatore pubblicò manifesti in cui si sosteneva che il partito laburista volesse imporre la lettura del libro Young, Gay e Proud nelle scuole. Il parlamentare Jill Knight, autore della Sezione 28, sosteneva che l'omosessualità sarebbe stata insegnata a «bambini piccoli di cinque e sei anni» attraverso libri contenenti «immagini dai colori vivaci di piccoli uomini che mostravano tutto sull'omosessualità» e «descrivevano esplicitamente il rapporto omosessuale, glorificato, incoraggiando i giovani a credere che sia meglio di qualsiasi altro modo di vivere sessuale».
Frasi folli che però faranno fischiare le orecchie a chi ha avuto la sfortuna di leggere gli articoli che la stampa integralista pubblica oggi in Italia, anch'essa impegnata nel sostenere che il problema sarebbero i bambini o che qualcuno voglia sostenere che l'omosessualità sia meglio dell'eterosessualità (il che, peraltro, non avrebbe senso dato che se l'orientamento sessuale è innato pare evidente sia superfluo stabilire una graduatoria a meno che non si voglia stabilire se è meglio essere bruni o biondi).
L'introduzione della Sezione 28 servì però a galvanizzare il disparato movimento britannico per i diritti degli omosessuali, riunendoli in un fronte comune finalizzato al eliminare quell'ingiusta discriminazione. Gruppi spontanei suggerirono agli insegnanti come contrastare l'omofobia senza violare la norma, mentre all'interno del fonte conservatore si iniziarono a vedere i primi dissidenti.
Nel 2009 fu David Cameron, all'epoca leader del partito conservatore, ad essersi pubblicamente scusato per l'appoggio che il suo aveva dato all'emendamento. La norma venne abrogata il 21 giugno 2000 in Scozia e il 18 novembre 2003 nel resto del Regno Unito.

La sezione 28 venne sostenuta da vari gruppi religiosi, come il Salvation Army, il Christian Institute, gli African and Caribbean Evangelical Alliance, il Christian Action Research and Education,il Muslim Council of Britain e vari gruppi legati alla Chiesa Cattolica e alla Chiesa d'Inghilterra.
L'argomento principale che proponevano a sostegno della sezione 28 era quello di «proteggere i bambini» dai «predatori omosessuali predatori» in virtù di come giurassero su Dio che il loro scopo fosse quello di «indottrinare giovani vulnerabili all'omosessualità». Dicevano anche che «la promozione dell'omosessualità nelle scuole mina il matrimonio», «la Sezione 28 proibisce solo la promozione, non la discussione legittima sull'omosessualità» e che «la sezione 28 non ha impedito aiuto agli alunni vittime di bullismo». In alcuni casi tentarono di sostenere anche che i sondaggi avrebbero indicato che l'opinione pubblica preferiva mantenere in essere la Sezione 28.


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