In occasione del Pride, un sacerdote scozzese si scusa per «le crudeltà e le ingiustizie» compiute nel nome di Dio contro le persone lgbt
Mentre in Italia c'è una Costanza Miriano che lancia pubblici appelli alla Chiesa affinché promuova odio omofobico e sponsorizzi le cosiddette "terapie riparative" dell'omosessualità contro l'evidenza scientifica dei danni che verrebbero inferti alle vittime del suo pregiudizio, nel resto d'Europa le cose paiono andare diversamente.
Il reverendo Scott Burton, sacerdote della Chiesa di Scozia, si è pubblicamente scusato per «le crudeltà e le ingiustizie» che sono state compiute in nome di Dio contro le persone lgbt (un acronimo che la signora Miriano contesta dato che nega esistano i gay ma solo persone «affette» da attrazione verso persone dello stesso sesso).
Parroco della chiesa di San Lorenzo di Perth, si è detto «orgoglioso» di aver organizzato alcuni eventi a sostegno della parità di diritti all'interno del Pride cittadino. Dunque niente preghiere contro i manifestanti come quelle organizzate da Mario Adinolfi, ma un impegno al fianco delle vittime.
«Voglio cogliere l'occasione -dice- per scusarsi con i membri della comunità LGBT, se si sono sentiti offesi, insultati e messo al bando dalla Chiesa di Scozia. Mi scuso per tutto il dolore che vi abbiamo causato e che continuiamo a infliggervi».