La bugia Salvini: non è vero che ha fatto scrivere "padre" e "madre" sui moduli della carta d'identità
Matteo Salvini non permetterebbe a nessuno di poter giudicare se il suo aver cambiato più compagne che calzini possa aver danneggiato i suoi figli, eppure sostiene che un qualunque fondamentalista debba poter attaccare le famiglie omogenitoriali sulla base del pregiudizio. nel suo dirsi contrario al riconoscimento dei diritti civili dei minori qualora i loro genitori non siano eterosessuali, è dalle pagine de La Nuova Bussola Quotidiana che dichiara:
La settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica c’erano "genitore 1" e "genitore 2". Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione "madre" e "padre". È una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell’Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione.
Se la Costituzione non dice che i genitori debbano avere sesso diverso, come ampiamente confermato da molteplici sentenze della corte Costituzionale e della Corte si Cassazione, anche la sua asserzione riguardo ai moduli non pare corrispondere al vero. Ad accorgersene per primo è stato Gaypost.
Sul sito del Ministero, il modulo che Salvini dice di aver fatto pubblicare è il seguente:
Al di là di proclami che inneggiano alla propaganda integralista, nel documento non c'è alcuna voce "padre e madre" ma solo un campo dedicato ai nominativi dei genitori o del tutore.
Nel modulo preesistente, fino a fine luglio il modello non sembrava così diverso da quello attuale: c'erano solo campi separati e una differenziazione tra il 1° testimone e il 2° testimone:
Bisogna tornare indietro nel tempo per trovare le definizioni che dice di aver fatto rimuovere. Era il febbraio del 2018, ossia prima del voto del 4 marzo e molto prima che Salvini diventasse ministro, che esisteva un campo denominato "1° genitore/tutore" e "2° genitore/tutore":
Dato che servono due firme di figure genitoriali o tutori, il modulo semplicemente li elencava con dei numeri. Nel modulo attuale, la logica è la stessa e non c'è alcuna definizione sui sessi dato che sarebbe un po' strano scrivere "mamma" e "papà". Eppure è quanto Salvini racconta a lettori indottrinati all'odio contro qualunque famiglia non sia formata da un uomo e una donna, compreso quel 15% di famiglie monogenitoriali che esistono in Italia.
Se tutta la polemica si basa sulle rivendicazioni avanzate dal "familiy day" di Massimo Gandolfini affinché si sopperisca all'assenza nella Costituzione di qualunque specifica sui sessi dei coniugi attraverso una modulistica che mirino a differenziare i sessi, surreale è come a sostenere questa ideologia siano persone nate e cresciute quando nel migliore dei casi si chiedeva la firma di uno qualunque dei genitori o di chi ne faceva le veci, senza che nessuno chiedesse di specificare quale ruolo sessuale avesse avuto durante il concepimento o quale sia il contenuto delle sue mutande: