Libero pare ossessionato dal pene dei neri. I lettori deridono migranti costretti a vendersi in cambio di cibo
Ad aprile era Padova. Ad agosto è Bergamo. Quello che non cambia è l'ossessione dei giornalisti di Libero verso le dimensioni del pene delle persone di colore.
Neppure si sono presi la briga di cambiare la foto, forse eccitati nel mostrare una donna in mezzo a due uomini neri attraverso un fotogramma tratto da un film che in quel preciso passaggio stava per l'appunto facendo riferimento proprio a quelle dimensioni che paiono togliere il sonno ai giornalisti di Libero.
Se c'è da temere che queste «inchieste» siano studiate per alimentare l'odio razzista attraverso il voler far pensare l'idea che i neri ci rubano le donne, surreale è come il titolo lascerebbe intendere che a Bergamo ci siano donne che vanno in giro a cercare sesso sulla base dello status giuridico. Già ce le immaginiamo: «Susi lei, è rifugiato? No, perché sa... se lei ha un regolare permesso di soggiorno non mi interessa più far sesso con lei...»
Partendo dal pezzo pubblicato pochi giorni fa, fanno quasi accapponare la pelle le parole scelte dalla giornalista Miriam Romano per ricamare pruriginosi racconti attorno a quella che ha tutta l'aria di essere semplice prostituzione (quella che, per intenderci, era praticate dalle ragazze che frequentavano le "cene eleganti" del politico che per anni hanno spalleggiato). Si parte con lo scrivere:
«Una sera sì e una no, arriva sempre la stessa signora alla guida della sua auto», racconta una donna che abita di fronte alla struttura di accoglienza in una frazione di Bergamo, «parcheggia nello spiazzo davanti al centro e aspetta che il ragazzo salga a bordo». Vallo a chiedere agli amici stranieri del giovane cosa combinino insieme quella donna adulta e quel ragazzo che avrà su per giù venticinque anni. Fanno spallucce, ridacchiano.
«Vanno in letto», ci fa capire un migrante ventisettenne della Costa d' Avorio, confessando a denti stretti il misfatto.
Il termine "misfatto" indica un'azione scellerata e nefanda. Pare dunque che la signora Romano voglia colpevolizzare i ragazzi sfruttati e non certo chi li sfrutta. Anzi, ben preso inizia a sostenere pure che i cittadini sarebbero esasperati dalla presenza di migranti perché le loro mogli si rivolgono a loro. Sia mai. Un maschio che va a puttane è accettabile, ma la donna deve essere sottomessa come chiede Adinolfi:
A Casazza, per esempio, i residenti non fanno mistero di aver assistito a veri e propri appostamenti di automobili con donne a bordo che ammiccanti tirano giù il finestrino. Un paesino di tremila anime, le voci corrono da un orecchio all' altro e gli sguardi dei curiosi non sbagliano mai il bersaglio quando fanno capolino dalle finestre delle casette dai tetti bassi.
Non capita raramente, raccontano, che i ventenni migranti si lascino convincere in quattro e quattr'otto e scivolino velocemente sul sedile del passeggero. Mentre ciondolano per le stradine delle periferie bergamasche, i giovani neri diventano prede per le donne sole.
Ancora una volta si strizza l'occhio al razzismo, sostenendo che i migranti «ciondolano» al posto di camminare. Pare si voglia sostenere anche che sarebbero delle cattive persone perché non farebbero storie quando una cliente allunga loro dei soldi. Ancora una volta sono loro ad essere criminalizzati e non chi li sfrutta.
In conclusione che la signora Romano ci delizia con il so mettersi a raccontare che i neri ce l'avrebbero grosso, scimmiottando i migranti quasi a voler deridere chi non conosce l'italiano, afferma:
Ma se lo vai a chiedere ai diretti interessati, e noi l' abbiamo fatto, non ci girano tanto attorno: «Noi tanto grosso!», è la risposta di un giovane nigeriano.
Non va meglio con il pezzo pubblicato ad aprile, nel quale si deride il dramma di chi sarebbe costretto a prostituirsi a causa della fame. Di fatto smentendo le tesi di Salvini sui migranti che verrebbero pagati dallo stato (perché se così fosse, difficilmente si prostituirebbero in cambio di cibo) si citano gli effetti devastanti di una legge sull'immigrazione scritta dalla Lega che impedisce ai richiedenti asilo di poter lavorare sino a quando il tribunale non ha emesso una sentenza sulla loro richiesta. Ovviamente si tace sui motivi, preferendo sostenere che «ciondolino» o che non abbiano alcuna voglia di lavorare.
Senza alcuna firma a calce del pezzo, asseriscono:
A Padova è scoppiato uno scandalo a luci rosse. Nella zona della stazione ferroviaria orde di donne vanno a caccia di amanti africani, perlopiù ragazzi senegalesi disposti a tutto per una spesa al supermercato.
"I ragazzi senegalesi si posizionano, quasi sempre, tra via Cairoli e corso del Popolo. Ad adescarli sono signore di mezza età", racconta al Gazzettino un commerciante di piazzale della Stazione. "Si è vero, vengono avvicinati dal sesso femminile e a volte si fanno pagare in cibo" ha confermato una passante. E così i senegalesi si trasformano in toy boys per le padovane cinquantenni.
E non sono solo donne a cercare le loro prestazioni sessuali. Spesso si vedono anche degli uomini. Per lo più di una certa età.
Se è curioso che gli uomini vadano a prostitute mentre le donne andrebbero ad amanti, c'è da provare schifo verso donne che pagherebbero in cibo delle prestazioni sessuali. Eppure il titolo è tutto incentrato sul colpevolizzare gli sfruttati quasi come se fosse colpa loro, magari deridendoli pure perché si trovano ad andare con cinquantenni e non con ragazze di vent'anni. Sarà, ma forse anche le prostitute hanno clienti di una certa età e non certo palestrati dal fisico scolpito che assomigliano a dei modelli.
Tra i commenti, un utente che si presenta attraverso una fotografia di Benito Mussolini si dice certo che sicuramente i migranti abbiano tutti l'Aids. Un altro utente precisa che il problema non è lo sfruttamento di quei ragazzi, ma il fatto che le donne sarebbero «troie» (perché, si sa, quelli che negano l'esistenza del sessino sono quelli che sostengono che i maschi che vanno a prostitute sarebbero don giovanni, le donne sarebbero troie).
Un altro utente rincara: «speriamo che si piglino qualche brutta malattia o che restino in cinta cosi i mariti gli faranno un mazzo tanto e la coop ruah denunciati per mancato controllo e connivenza». Ed ancora: «Così risparmiano i soldi per andare a Cuba o in altri paesi, comunque se sono sposate poveri i mariti che oltre che le corna possono contrarre qualche malattia sessuale». «Cazzi neri loro. Libera scelta di prendersi varie malattie».
Un utente pare sostenere che chi fugge da guerre o persecuzioni non debba poter avere un bel fisico (il perché non si sa) e scrive: «Se questi sono giovani, muscolosi, ben piantati non sono certo sfuggiti alla guerra o alla fame ed allora cosa ci fanno qui?». Gli risponde un tale: «Fanno quello che milioni e milioni di italiani hanno fatto in giro per il mondo, alcuni hanno sgobbato fino a crepare, altri hanno portato solo delinquenza». Non è chiaro se intenda che davanti a donne che chiederebbero sesso in cambio di cibo, lui ritenga che la «delinquenza» verrebbe portata da chi è costretto ad accettare.
C'è chi deride i migranti («Mi pare normale che anche gli uomini africani si prostituiscano... le prugne e le banane sono una voce fondamentale del bilancio africano») e chi dice che quelel donne dovrebbero portarsele a casa loro («Se delle Signore attempate vogliono fare sesso con Immigrati si accomodino, anzi, visto che ci sono perché non li ospitano a casa loro, a loro spese ;vitto, alloggio e spese mediche, così li hanno già sottomano»).
Si prosegue con: «Se ne vadano in Afrika ste puttane e non tornino più». «Ahaha i cani affamati randagi divorano di tutto anche la monnezza ovvero i rifiuti dei bianchi.. queste sono gli avanzi, cibo scaduto...». «Poveri scuretti: in pratica stanno facendo un lavoro che alcuni italiani non vogliono più fare». «No stanno facendo un lavoro che tanti tanti uomini bianchi non possono più fare perchè le "signore" coi bianchi sono iper pretenziose in tutto e se non sei belloccio e benestante ti considerano una blatta.... mentre il nero va bene come sia sia.... mi è sempre più chiaro come mai la maggior parte delle persone che sento essere a favore dell'accoglienza siano donne...».
Non paghi di averci proposto apostrofa i migranti come «cani» e le donne attempate come «rifiuti», c'è pure chi dice che la prostituzione è più accettabile se ad accedervi sono uomini, augurandosi che Dio punisca chi è costretto a prostituirsi per fame: «Che squallore. Già sono patetici gli uomini che vanno a zoccole, figurarsi le donne. Chi compra l'amore così non merita alcun rispetto. Ma anche chi si fa comprare. Quando vedo queste cose spero sempre che il Signore faccia prendere loro qualche brutta malattia. Dove non c'è amore, dove non c'è affinità culturale, voglia di capirsi o di progettare un futuro insieme, lì c'è solo egoismo ed edonismo».
Un tizio dice: «Allora è vero che gli africani fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare! Scopare le culone inchiavabili». Una tizia aggiunge: «Va be almeno non sono in giro a fare un cazzo, le signore poi almeno non si annoiano».
Ed immancabile è chi se la prende con la Boldrini per compiacere l'odio aizzato contro di lei da Matteo Salvini: «Adesso comprendo come mai la sboldrina si è sempre sperticata a braccia aperte ad accogliere questi bei ragazzi. È una che se ne intende!».
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