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Matteo Salvini insiste: lui vuole dare la Rai a Marcello Foa e i sudditi italiani hanno il dovere di obbedire

Matteo Salvini dovrebbe considerarsi un miracolato nel ritrovarsi a poter imporre le sue idee all'intero popolo italiano nonostante sia rappresentanza di un misero 17% degli erettori, eppure la sua prepotenza sta diventando ogni giorno sempre più sfacciata. Oggi lo troviamo che picchia i pugni sul tavolo come un bambinetto capriccioso mentre ripete ossessivamente che se lui vuole dare la Rai a Marcello Foa, i sudditi italiani hanno il dovere di accontentare il suo capriccio.

Nonostante il voto vincolante della Commissione di Vigilanza abbia bocciato la candidatura voluta Matteo Salvini, il leghista annuncia l'intenzione di fregarsene e di consegnare la Rai nelle mani del suo prescelto anche contro le norme vigenti. A detta loro, infatti, la Lega considera il nuovo Cda Rai formalmente attivo, nonostante il voto negativo ricevuto in vigilanza.
«Foa è stato bocciato dal Parlamento. Se non dovesse dimettersi, andremo dal capo dello Stato a denunciare l'occupazione della Rai», dice Davide Faraone, capogruppo del Pd in commissione di vigilanza. E non meno dura la la condanna di Forza Italia davanti ad un Matteo Salvini che annuncia di voler riproporre il nome di Foa sino a quando non sarà eletto: «L'eventuale riproposizione dello stesso nome nella commissione di Vigilanza presenta, secondo il parere di autorevoli professionisti, problemi giuridici non superabili» e «non potrà quindi essere votata dai componenti di Forza Italia».
Luigi Di Maio si dice possibilista sulla possibilità che Foa venga riproposto, soddisfacendo le richieste di quel fondamentalismo cattolico che brava un presidente Rai che dice di credere al «gender» e che si propone come un far sfegatato di Putin (oltre ad essere anti-euro, no-vax e sovranista).

Dalle pagine de Il Giornale arriva anche una surreale dichiarazione del leader leghista, il quale pare non aver capito che è Forza Italia ad essere stata determinante nella bocciatura della sua nomina. Ripetendo i soliti slogan contro «la sinistra» con sui era solito creare divisioni sociali quando faceva opposizione, è parlando di Foa che afferma: «È una persona apprezzata e stimata in Italia e nel mondo, una persona libera. Nessuno ha paura di una persona libera, tranne il Pd. Conto che Foa abbia il sostegno di tutto il centrodestra. Il parere che darò sarà di riconfermare la fiducia a Foa per poi finalmente tornare a lavorare e offrire un'informazione a tutti e per tutti, cosa che non sempre la Rai ha fornito in questi anni. Ci sta che su un nome al di sopra di ogni sospetto come quello di Marcello Foa, sbraitino e urlino come aquile quelli della sinistra che ormai, poveretti, hanno perso ogni credibilità, ma conto che trattandosi di una persona libera che ha lavorato nell'ambito dell'informazione del centrodestra in Italia, abbia il sostegno di tutto il centrodestra».
E se agli insulti di Salvini ci siamo ormai abituati, surreale è come ammetta che si tratti di una persona orientata al «centrodestra» nonostante la carica prevederebbe una persona che faccia da garante fra le parti. Ed è surreale anche che sostenga che «un'informazione a tutti e per tutti» possa giungere da chi viene da lui stesso indicato come un esperto di «informazione del centrodestra».


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