Russiagate. I tweet prodotti in italiano dai russi miravano a screditare Renzi, l'Unione Europea e le Ong
L'esaltazione della figura di Matteo salvini e la creazione di odio contro Ong, migranti, Unione Europee e sinistre erano l'obiettivo delle decine di migliaia di messaggi pubblicati sui social network dai profili fake riconducibili alla Internet Research Agency, l'agenzia di San Pietroburgo legata agli apparati del presidente Putin che è nata con l'obiettivo di inquinare l'opinione pubblica occidentale. È quanto rileva l'Fbi in merito alle indagini sul Russiagate.
I messaggi erano studiati per essere intervallati da messaggi politicamente neutri perché, osservano gli specialisti, era necessario si comportassero «come quelli "normali" per non dare nell'occhio e non essere bloccati». È dunque nell'ombra che cercavano di screditare il governo Renzi, mentre supportavano la Brexit e chiedevano a gran voce l'abolizione delle sanzioni alla Russia.
I tweet prodotti in italiano sono almeno 16 mila (su un totale di circa 3 milioni ) e l'Fbi osserva come i «profili italiani fake gestiti dai russi avevano un numero basso di follower, e questo significa che da soli avrebbero potuto incidere poco sull'opinione pubblica. Ma c'è un secondo aspetto interessante sul quale, in queste ore, stanno lavorando anche i nostri servizi: la cerchia dei profili russi. I profili fake, infatti, venivano ritwittati da altri profili - questi sì con molti follower - che avevano target precisi: simpatizzanti di Lega e 5 Stelle, che per lo più pubblicavano notizie contro i migranti o i vaccini. L'"effetto eco", così, era comunque garantito. Ora bisognerà capire se c'era un collegamento diretto tra questi ultimi account e l'Ira di San Pietroburgo. E scoprire anche chi li gestiva: scrivevano in italiano e, pare, ci lavorassero anche italiani».