Il consiglio comunale di Verona si rifiuta di condannare l'aggressione omofoba di Grezzana
Il Consiglio di Verona ha deciso di non votare una mozione di condanna per la grave aggressione omofoba verificatesi a Grezzana ai danni di una coppia gay. Alcuni nazisti avevano firmato con svastiche gli insulti omofobi scritti davanti a casa loro ed hanno tentato di bruciarli vivi nel sonno portando con sé alcune taniche di benzina.
«Sembrava una mozione trasversale che condanna i fatti di violenza e in questo caso di discriminazione omofoba ed ideologica -spiega il consigliere Alessandro Gennari del M5S- nonostante le modifiche apportate e l’assenza di qualsiasi tipo di riferimenti a movimenti e partiti. Tra dichiarazioni palesemente ipocrite e prese di posizione a dir poco deprecabili, il Consiglio Comunale di Verona per 13 voti a 12 sospende la trattazione perché “apparentemente è andata come dichiarato dalle cronache, ma bisogna aspettare la fine delle indagini.” Ogni parola è superflua».
Osservando come tutta quella prudenza paia apparite magicamente solo quando le vittime sono parte di una minoranza sgradita all'amministrazione (se poi fosse trattato di un crimine commesso da uno straniero, pare quasi scontato Salvini si sarebbe precipitato alla guida della sua ruspa per pontificare sentenze di condanna senza bisogno di verifiche, ndr), durissime sono le parole id condanna dell'ex consigliere Giorgio Pasetto: «Come Presidente di Area Liberal subito dopo l’attentato avevo chiesto ai politici veronesi e soprattutto a quelli della maggioranza di rispondere senza mezze misure esponendo le loro posizioni sulle libertà individuali dei gay. Le parole del Sindaco arrivate poi erano suonate già da subito come scuse di circostanza. Ed ora il rifiuto di solidarietà della maggioranza dimostra la natura fascio-leghista di questa Amministrazione, come da tempo sostengo. Il campo comune sul quale compattare integralisti cattolici ed i neo-fascisti è semplice e si chiama "l’avversità ai diritti civili e alle libertà individuali»
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