Le lega tenta di bloccare la legge umbra contro l'omotransofobia. Omphalos: «Sono in malafede»
È l'associazione Omphalos Perugia a raccontare di aver «appreso increduli dalla stampa del carteggio tra il nuovo Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, e la Regione Umbria sulla firma del protocollo d’intesa sulla legge contro omofobia e transfobia. Da quanto riportato nella stampa locale il Prefetto, su diretta pressione della Lega Nord, avrebbe chiesto di bloccare la firma di questo importante protocollo attuativo in quanto il partito di Salvini lo ritiene illegittimo e non conforme alla legge regionale approvata nel 2017».
Il tema è la legge regionale che mira a proteggere i bambini dalla violenza omotrasfofobica, ritenuta molto sgradita ad un partito che dell'omofobia ha fatto la sua bandiera.
«Conosciamo bene l’assurdità della posizione della Lega Nord, ma quella del Prefetto ci stupisce -commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos- All’articolo 9 la legge approvata nell’aprile del 2017 parla chiaro e forse non è stata letta attentamente: “La Regione promuove iniziative di informazione, sensibilizzazione e formazione allo scopo di prevenire atti di violenza determinati dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere in tutti gli ambiti, a partire da quello familiare e scolastico”. Non si capisce quindi cosa ci sia di “illegale” o “improprio” quando nel protocollo si parla di prevenzione del fenomeno del bullismo omo-transfobico rivolta a genitori, personale scolastico e studenti. La reazione scomposta della Lega Nord nasconde un intento meramente politico, che è quello di contrastare apertamente qualsiasi tentativo di fare educazione alle differenze e al rispetto nelle nostre scuole. Stupisce invece che in questa guerra aperta ci sia infilato il Prefetto, con un’affrettata quanto inopportuna puntualizzazione. Invece che favorire e collaborare nell’applicazione di una legge regionale pienamente costituzionale, si assecondano i vaneggiamenti e le menzogne della Lega Nord»
«Omphalos chiede che si proceda alla firma come concordato già da tempo con tutti i soggetti, Prefettura compresa -continua Bucaioni- e se alla firma del protocollo ci sarà una sedia vuota ce ne faremo una ragione e il Prefetto si prenderà la responsabilità della sua eventuale assenza.»
In una conferenza stampa, la Lega Nord ha anche attaccato lo stanziamento di 40 mila euro che la legge avrebbe ricevuto per il 2018/2019 , sostenendo che quei soldi avrebbero finanziato le associazioni i lgbt. In realtà si tratta di fondi interamente destinati a progetti e azioni per l’applicazione della legge stessa, e non certo a finalizzati a finanziare associazioni lgbt come spergiurato dal senatore leghista Simone Pillon.Ne è testimonianza in finanziamento che nel 2017 è stato interamente destinato all’Università degli Studi di Perugia per un’importante ricerca sul fenomeno del bullismo omo-transfobico nel territorio regionale.
«Le menzogne della Lega Nord sono presto smascherate –conclude Bucaioni– neanche un centesimo di quei fondi è finito ad Omphalos o ad un’altra associazione LGBTI. Basta guardare le carte. La Lega Nord si preoccupi piuttosto dei 49 milioni che ha rubato ai cittadini italiani invece che di 40 mila euro destinati a combattere discriminazioni e violenze. La brutalità con la quale questo movimento politico si è scagliato contro una legge che parla di prevenzione e rispetto dimostra tutta la violenza di cui sono capaci. Purtroppo non ci stupisce, per la Lega Nord la prevenzione a scuola si fa solo con i corsi di autodifesa, per insegnare ai nostri ragazzi a rispondere alla violenza con altra violenza».