Poliziotto esulta davanti all'aggressione fascista di Bari. Plaudono i lettori de Il Giornale: «I sinsitroidi vanno uccisi tutti»
La questura di Bari ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del poliziotto che, in riferimento alle aggressioni dei camerata di CasaPound contro gli antifascisti del corte anti-Salvini, suo social network ha pubblicamente commentato: «Ma quanto sto godendooooo…?».
Mentre proseguono le indagini della Digos per identificare gli autori dell’aggressione fascista, pare che un membro delle forze dell'ordine dica di provare piacere sessuale nel vedere dei camerata che picchiano con cinge e catene chi osa mettere in discussione la politica razzista e intollerante del suo pupillo.
A dare risalto alla notizia è anche Il Giornale, dove il poliziotto ha raccolto il plauso e la solidarietà dei lettori del quotidiano. Tra i commenti all'articolo c'è chi scrive:
- Finché un sinistroide respirerà, non ci sarà giustizia, pace e sicurezza in Italia! Il Poliziotto ha il mio completo appoggio!
- A mio modesto parere un poliziotto può esprimere liberamente, fuori servizio, la sua opinione su un fatto come questo. Non può essere accettato qualunque impedimento al libero pensiero sui fatti che accadono. Su un fatto specifico come questo, poi, rappresentando Salvini, per le forse dell'ordine, il primo politico che ha reso dignità al lavoro degli agenti, contrariamente a prima, cosa deve pensare un poliziotto in proposito.? Va' be, siamo in Italia, e ci ritroviamo la magistratura che conosciamo bene e che forse ci meritiamo. A proposito di magistratura, ma quanti magistrati si è visto in TV a dare giudizi appassionati su questioni che, spesse volte erano prettamente politiche? Ed è legittimo questo? Oppure è legittimo tutto quello che fa comodo alla sinistra? La vogliamo cambiare questa maledetta mentalità oppressiva, anticostituzionale, tanto cara alla ormai dannatamente malandata sinistra?
È dunque gara tra chi chiede che si stermini chiunque abbia opinioni diversa dalle proprie o chi sostiene che un poliziotto possa tifare per i malavitosi quale sua presunta «libertà di oppinione». Il tutto condito dal rancore a cui li ha addestrati Salvini, dove l'odio contro gli altri vince sulla ragione e permette di perdonare l'illegalità e la violenza.
Interessante è anche come molti leghisti attacchino gli antifascisti sostenendo che sarebbero vicini ai centro sociali, forse scordandosi di come Matteo Salvini sia nato spacciandosi come «comunista padano» mentre agli studi preferiva la frequentazione del centro sociale milanese del Leoncavallo.