Povia ospite alla festa campana della Lega, tra persone che Salvini diceva puzzassero da far scappare i cani
Sembra proprio che il cantautore Giuseppe Povia piaccia ai leghisti. Noto principalmente per la sua ostentata omofobia e razzismo, è accomunabile a Matteo Salvini anche per la modalità con cui fece sparire soldi raccolti in beneficenza per i bambini del Darfur al pari di come il leader leghista ha fatto sparire i 49 milioni di euro che il suo partito ha rubato agli italiani.
Ospite d'onore alla festa interregionale della Lega ad Ascoli Picieno, viene indicato come l'indiscusso protagonista anche alla prima festa leghista della Campania. la manifestazione si svolgerà a Salerno, tra quei «terroni» che sino a pochi anni fa erano al centro delle invettive di Salvini e che nei suoi cori del 2009 venivano definiti come persone che «puzzana» da far «scappare anche i cani». Il messaggio veicolato è dunque chiaro: la Lega promuoverà ed apprezzerà chiunque canti canzoncine contro gay e migranti, in un vergognoso progetto di suicidio culturale ad ode delle loro politiche populiste basate sulla creazione di contrapposizioni sociali.
Povia sarà dunque la voce del razzismo in mezzo a quelli che erano i vecchi "extracominitari" della Lega di Salvini, in anni in cui la sua propaganda mirava a promettere di voler «ripulire le strade» nordiche della Padania dai «terroni» e da «ambulanti extracomunitari, tossicodipendenti, zingari e transessuali»:
Vicino ad ambienti neofascisti, Povia è stato scaricato dai suoi autori e discografici dopo lo scandalo del Darfur e l'inizio della sua tossicodipendenza. Negli anni scorsi è stato dall'oblio in cui era precipitato dal leghista Gianfranco Amato, trovandosi invitato a girovagare per sale parrocchiali ed oratori a promuovere l'"isteria gender". In molti casi quei comizi vennero promossi e patrocinati proprio dalla Lega.
Sempre al fianco del co-fondatore del partito di Mario Adinolfi, parteciperà nei prossimi mesi ad alcuni comizi organizzati in Veneto contro l'unità d'Italia e a favore dei separatisti della Serenissima.
I primi contatti tra Povia e Salvini iniziarono quando il cantautore inneggiò al razzismo di Salvini in concomitanza con l'usita del suo "Immigrazia". Su Facebook scrisse: «Ecco il brano Immigrazia. Diffondi sul profilo degli antirazzisti, dei democratici e dei gombagni. La sostituzione degli italiani è in atto. Usano immigrati a basso prezzo. Noi italiani scompariremo, storia già vista. Diffondi! Matteo Salvini sto pezzo ti piacerà».
Salvini rilanciò il suo suo brano traboccante di stereotipi contro i migranti, inneggando al cantante e dichiarando che «i buonisti si scandalizzano, per me Povia è uomo e artista coraggioso! #stopinvasione».
Il testo del brano in questione è questo:
Immigrazia Immigrazia
l’Immigrazia è una follia
Voluta da chi vuole che
Tu vada via, tu vada via
Immigrazia Immigrazia
Immigrazia portami via
Che per mandare aventi il pil
Vogliono i nuovi schiavi qui
Gli immigrati di domani saranno i nuovi italiani
Immigrazia Immigrazia
Un tempo i figli crescevano duri
È perché i genitori erano duri
Oggi i figli sono molli
È perché stiamo tutti molli
Se non vuoi fare quel lavoro lo fanno loro, lo fanno loro
E mentre fissi il lampadario ti fregano il salario
Ma non è mica colpa loro
C’è un disegno molto chiaro
Il potere veterano
Con la scusa del razzismo
Vuole fare fuori l’italiano
Ma se dici queste cose
Sei soltanto un incivile
E sei poco tollerante
C’è chi scappa dalla guerra
Sulla barca in mezzo al mare
C’è chi perde anche la vita
Ma il governo cosa fa
Italiano chiacchierone
Tu sei fuori come un balcone
O meglio, fuori come un barcone devi stare solo zitto
E politico corretto
È l’italiano è cotto bene
Sembra proprio un maccherone
Vuole fare la rivoluzione
Con le rate e il macchinine
l’Italiano alternativo
Vuole fare l’antirazzista
“Accogliamo tutti qua” disse il figlio di papà
Nel frattempo l’immigrato
Mentre tu stai sulla sedia
Si, mentre tu stai sulla sedia
piano piano lui si insedia
Nel frattempo l’immigrato
Con l’aiuto del governo
Mentre noi litighiamo
Lui si prende il nostro posto
E ci cambia pure il padreterno
Ogni commento pare superfluo.